Fibrillazione atriale e chiusura dell’auricola sinistra

Fibrillazione atriale e chiusura dell’auricola sinistra

La Fibrillazione atriale (FA) è l’aritmia cardiaca più frequente, colpisce infatti circa il 2-3% della popolazione, soprattutto i soggetti in età avanzata. La principale complicanza della FA è la tromboembolia che può esitare in eventi ischemici cerebrali. Circa il 90% dei trombi che si formano nei pazienti con FA non valvolare è localizzato in auricola sinistra, un piccolo recesso muscolare dell’atrio sinistro situato in vicinanza delle vene polmonari.

Per la prevenzione degli eventi tromboembolici viene utilizzata la terapia con anticoagulanti orali che però presenta numerose limitazioni, tra le quali l’aumento del rischio di sanguinamento. In considerazione del fatto che la maggior parte degli emboli è a partenza dall’auricola, nei pazienti che presentano controindicazioni alla terapia con anticoagulanti orali è stata proposta una strategia alternativa: la procedura di chiusura percutanea dell’auricola sinistra.

La forma e le dimensioni dell’auricola variano notevolmente, per cui per ogni paziente è necessario effettuare una valutazione preoperatoria dell’anatomia dell’auricola e in particolare delle dimensioni dell’orifizio, fondamentali per la scelta del dispositivo da utilizzare e per il corretto posizionamento. Deve inoltre essere esclusa la presenza di trombi in auricola, che controindicano la procedura. La procedura di chiusura dell’auricola sinistra si effettua in sala di emodinamica in sedazione profonda, al fine di evitare al paziente il disagio causato dalla permanenza della sonda ecografica transesofagea per il tempo necessario alla procedura.

L’occlusione per via percutanea dell’auricola sinistra rappresenta quindi un’ottima alternativa alla terapia anticoagulante orale a lungo termine nei soggetti ad elevato rischio emorragico.

Con la collaborazione della dott.ssa Giordana Finocchiaro

Corrado-Tamburino