L’Isis dichiara guerra anche a Twitter

L’Isis dichiara guerra anche a Twitter

I dirigenti di Twitter “devono morire”. Questo quanto riferito – proprio tramite il celebre social network – da alcuni terroristi appartenenti all’Isis. Pare infatti che gli estremisti non abbiano gradito i comportamenti dell’Uccellino blu. Gli account dei jihadisti, utilizzati a scopo di propaganda e per reclutare nuovi soldati, venivano costantemente sospesi dal social network; e sono stati circa 400 gli account bloccati.

Abu Bakr al Baghdadi, il “califfo” nero dello stato islamico (Isis) sul quale vige attualmente una taglia di 10 milioni di dollari da parte del governo americano, ha mostrato di essere molto attento agli aspetti della propaganda, utilizzando in maniera sapiente tutti gli strumenti online creati proprio dall’odiato mondo occidentale. Per questo la chiusura dei suoi account deve essere combattuta.

L’amministratore delegato di Twitter, Dick Costolo, difende la sua società a suon di giustizia; afferma che il social network è uno strumento utile per apportare dei cambiamenti positivi in molti paesi del mondo, ma che utilizzarlo per scopi nefasti va sicuramente contro i termini di servizio di Twitter e contro la legge di molti paesi. Oltretutto, Europa e Usa stanno cercando una collaborazione con i giganti del web per fronteggiare la minaccia della propaganda jihadista; negli scorsi giorni a Lussemburgo, i ministri degli Interni della Ue hanno avuto una riunione con i rappresentanti di Facebook, Twitter, Microsoft e Google nella quale è stato deciso che forze dell’ordine, operatori e società civile partecipino a esercitazioni congiunte per arginare il fenomeno dei terroristi in rete.