Per cosa verrà ricordato il 2016?

Per cosa verrà ricordato il 2016?

Cosa è successo di preciso, nel comparto tecnologico, durante il 2016? Innanzitutto, a livello globale vi è stato il sorpasso del traffico dati da dispositivi mobili che, secondo Stat Counter, azienda statunitense di monitoraggio degli accessi ai siti, ha raggiunto il 51,3% rispetto a quello desktop, sceso al 48,7%. Basti pensare che solo 7 anni fa, coloro che si collegavano da un cellulare erano pari a una persona su dieci.

Altro dato da non sottovalutare è l’accesso alla banda larga da parte di Paesi emergenti, quali India e Africa, dove il computer da scrivania è utilizzato per navigare soltanto dal 25% della popolazione; il restante 75% usa tablet e smartphone.

Nello Stivale, la maggior parte degli accessi avviene ancora da desktop, parliamo del 64,3%, mentre da smartphone si collega il 30% degli utenti e da tablet il 5,7%.

Tra le chicche che lo scorso anno ci ha riservato vi è stato poi lo sviluppo dell’IA in robot cilindrici come Echo o Alexa, capaci di farci la spesa e apprendere i nostri gusti, o nelle vesti di assistenti vocali storiche, ora più “umane”, come per esempio Siri di Apple, Cortana di Microsoft e Viv di Samsung. La pratica estrema delle piattaforme sociali del 2016, invece, può essere considerata il live streaming. Sebbene in principio siano esistite app di terze parti, Merkaat e Periscope, che lo consentivano, la consacrazione è arrivata unicamente con la Diretta di Facebook; quest’ultima, anello di congiunzione tra mondo virtuale e reale, permette di coesistere in entrambi allo stesso tempo.

oculus

 

Altre due pietre miliari del 2016 sono state, infine, la realtà aumenta di Pokemon Go, app lanciata da Niantic, una costola di Nintendo, con lo scopo (riuscito) di portare per le strade, i parchi, le ville le creature immaginarie create da Satoshi Tajiri nel 1996, e la realtà virtuale di Oculus, appartenente all’ecosistema PlayStation, più derivati, in grado di catapultare l’utente dentro a videogiochi e contesti metaforici.

Alberto Molino