L’intero pianeta è ricoperto da strade che collegano villaggi, paesi, città e località lontanissime tra loro, ma cosa accadrebbe se la pavimentazione delle vie di circolazione fosse ricoperta da pannelli fotovoltaici? È la scommessa dell’azienda Colas in Francia che, con l’aiuto del ministero dell’Ambiente, ha realizzato il primo prototipo di strada fotovoltaica battezzata “Wattway”.
Il percorso, lungo 1000 chilometri con 2800 metri quadri di pannelli solari sulla sua superficie, parte nel Sud della Francia e arriva fino in Normandia, dove dovrebbe illuminare una cittadina, Tourouvre-au-Perche, di qualche migliaio di abitanti.
Costato al governo francese 5 milioni di euro, il progetto, in fase sperimentale, ha una durata complessiva di due anni. I pannelli sono realizzati in modo tale da reggere la dilatazione termica del manto stradale, collegati a degli accumulatori di energia situati lungo la carreggiata e rivestiti da una speciale resina in silicio policristallino che li rende infrangibili e capaci di sopportare il passaggio di mezzi leggeri e pesanti a due, tre o quattro ruote. L’obiettivo primario è produrre 280 megawattora all’anno.
«Questo nuovo utilizzo dell’energia solare sfrutta ampie fasce di infrastrutture stradali già in uso per produrre elettricità senza occupare nuovo terreno» ha dichiarato il ministro dell’Ambiente Ségolène Royal, durante l’inaugurazione di Wattway avvenuta nei giorni scorsi.
Dopo il taglio del nastro, anche l’annuncio ufficiale di un «piano di quattro anni per la distribuzione nazionale delle autostrade solari» in tutta la Francia.
Intanto, in America del Nord in Missouri, la società statunitense Solar Roadway sta lavorando sull’adattamento di un tratto della Route 66 per renderla similare a Wattway. Qui, però, i pannelli fotovoltaici serviranno anche per portare energia alle colonnine di ricarica delle auto elettriche.
Alberto Molino