CATANIA – ll Pd etneo si spacca sulla questione dei rifiuti e della raccolta differenziata. Il duello, andato in scena tra Giuseppe Berretta, deputato del Pd, e l’assessore Rosario D’Agata, ha visto i due contendenti sciorinare dati in un batti e ribatti di comunicati stampa dai toni accesi.
La raccolta differenziata. Su questo tema Berretta è andato giù duro. Durante la conferenza stampa, tenutasi nella sede piddina di via Umberto, il deputato nazionale ha puntato il dito contro la gestione dell’appalto con la Ipi – Oikos. “Le due ditte – ha spiegato Berretta – hanno vinto l’appalto proponendo il raggiungimento di percentuali ambiziose di differenziata, ma i dati reali dicono tutt’altro. Qualche esempio: entro la fine del 2014 l’obiettivo previsto era del 50%, nei primi mesi del 2014 siamo rimasti fermi all’11% di rifiuti differenziati”.
“Inoltre Il contratto prevede che, al mancato raggiungimento di determinati obiettivi di differenziazione, il Comune possa applicare sanzioni e penalità alle imprese: ora vorremmo sapere se il Comune le sta applicando e ricevere eventuali rassicurazioni in tal senso, anche perché le cifre sono da capogiro”.
In un articolo dossier, stilato con l’ausilio di diverse associazioni tra cui Rifiuti Zero, Libera e Cittàinsieme, Berretta ha quantificato circa 12 milioni di euro di sanzioni che le ditte dovrebbero pagare al Comune per il mancato raggiungimento delle percentuali previste.
A stretto giro di posta è arrivata la risposta dell’assessore Rosario D’Agata, il quale ha affermato che “il Comune di Catania, per questi motivi, ha in corso addirittura un’azione legale nei confronti delle due aziende. Noi stiamo lavorando ormai da più di un anno per impostare quel nuovo modello di gestione dei rifiuti per Catania richiesto dalle associazioni e che condividiamo”.
L’assessore ha rimarcato l’azione legalitaria del Comune: “Abbiamo licenziato in tronco il dirigente dell’Ecologia e trasferito ben quindici sorveglianti per ragioni di incompatibilità e regolarizzato contabilmente talune figure, senza contare le denunce all’autorità giudiziaria per alcuni fatti specifici sui quali si sta indagando. Ma questi sono fatti, non chiacchiere estive”.
Le altre inadempienze. Nel dossier presentato da Berretta, congiuntamente con il consigliere Niccolò Notarbartolo, ampio risalto è stato dato alla mancanza di pulizia in generale della città.
“Attraverso le nostre documentazioni fotografiche – hanno affermato i due esponenti del Pd – abbiamo dimostrato molte altre mancanze che rendono Catania una città poco pulita. Tra queste, Ipi-Oikos si erano impegnate ad effettuare un sistematico servizio di lavaggio delle fontane pubbliche, la deaffissione settimanale dei manifesti abusivi, la pulizia settimanale dei murales, la fornitura annuale di sacchetti per la differenziata alle famiglie, la rimozione dei cumuli di rifiuti abbandonati”.
Inoltre è emerso come vi sia anche una penale prevista di cento euro al giorno per ogni cassonetto rimasto con il contenitore aperto.
Lo scontro politico. Tra rifiuti e cassonetti emerge una spaccatura netta tra due anime del Pd cittadino.
Rosario D’agata ha dichiarato: “Pare che l’ on. Berretta e il consigliere comunale Notarbartolo abbiano parlato a nome di quel partito democratico che sta guidando la città e al quale il sottoscritto appartiene. Voglio sottolineare di non esser stato messo al corrente di questa iniziativa e di averne discusso anche con il segretario provinciale Enzo Napoli, al quale non risulta che la conferenza stampa sia stata convocata dal Pd”.
Non è tardata la risposta del parlamentare che ha affermato di “aspettare risposte diverse dall’assessore D’Agata, che entrassero nel merito dei rilievi mossi in termini di differenziata, obiettivi mancati, penalità, cose non fatte, trasparenza e reale accesso ai dati, che si realizza anche introducendo forme di pubblicità dei livelli di differenziata, che consentano davvero a ciascun catanese di conoscere lo stato dell’arte”.
Foto Flickr Giuseppe Croce (creative commons license)