Crocetta se ne infischia dei siciliani senza casa

Crocetta se ne infischia dei siciliani senza casa

PALERMO – C’è chi per costruire una casa ci mette una vita. Mattone dopo mattone, anno dopo anno. Giovanni Guarascio, operaio di Vittoria che più di dodici mesi fa si diede fuoco come estremo gesto per non vedere venduta la propria abitazione all’asta, sapeva benissimo la fatica di issare su i muri portanti.

Il governo regionale se ne infischia dei tanti casi Guarascio che ci sono in Sicilia. L’emergenza delle case messe all’asta è un cancro che sta divorando parte dell’isola. In provincia di Ragusa c’è il termometro della crisi. Un tempo isola nell’isola, invidiata per il suo alto tenore di vita e per l’oro verde dell’agricoltura, adesso a Vittoria, a Scicli, a Modica ci sono decine e decine di aziende agricole fallite e migliaia di immobili e beni che affollano le aste giudiziarie.

Di fronte ai sacrifici di una vita l’assemblea regionale ha impiegato, lo scorso 16 settembre, 39 minuti e 7 secondi per liquidare la questione. Questo è stato il tempo della seduta che avrebbe dovuto portare all’approvazione di un importante disegno di legge, quello dell’impignorabilità della prima casa.

A Sala d’Ercole si è soltanto letto il verbale della seduta precedente, sono intervenuti quattro parlamentari di opposizione e poi stop. L’aula era semi vuota. Nessun esponente del governo regionale era presente. Il presidente di turno, Antonio Venturino, ha rinviato i lavori a ieri, 23 settembre. Anche in questo caso un altro flop. Il governo era assente.

Nel frattempo la cronaca mette in risalto il caso di Scicli e la resistenza decisa ma non violenta del movimento dei Forconi. La materia trattata è di competenza nazionale, ossia spetta al parlamento legiferare in merito ma le Regioni possono fare tanto per dare un atto di indirizzo.

L’assenza del governo ha amareggiato tantissimo il primo firmatario del ddl Vanessa Ferreri, del Movimento Cinque Stelle. Al telefono ci risponde molto delusa: “Cosa dobbiamo dire? Che non c’era il governo e non si è presentato nessuno? Questa è una cosa gravissima e molto fastidiosa. C’è stata un’assenza completa e questo governo è uno zero in quanto a produttività. L’aula non produce nulla a fronte di tante emergenze. Penso alle famiglie di Modica e Scicli con le case all’asta”.

“Dopo che il ddl lo abbiamo presentato noi – spiega il deputato – il governo lo ha copiato in toto, senza cambiare una virgola, e lo ha ripresentato. ieri finalmente, poteva essere votato e questo governo inutile, avrebbe potuto dare un segnale positivo ai siciliani. E invece non era presente e la votazione è slittata a non si sa quando. In più i siciliani hanno assistito al solito teatrino squallido di un governo piccolo piccolo che farebbe bene ad andare a casa”.

In merito è intervenuto l’assessore alla legalità del comune di Vittoria Piero Guerrieri, coordinatore della conferenza nazionale dei sindaci che ha sostenuto la proposta: “Si tratta di una assenza inspiegabile e assurda, che necessita di giustificazioni immediate e plausibili da parte dell’esecutivo e che, in mancanza, merita la censura dell’opinione pubblica”.

“È impensabile – prosegue l’assessore – che nessuno degli assessori dell’attuale giunta regionale abbia ritenuto di presentarsi in aula, ed è tanto più impensabile se si considera che il disegno di legge è stato espressamente condiviso dalla stessa giunta ed anche in commissione ha ricevuto l’adesione di tutti i gruppi, compresi quelli di maggioranza. Di fronte ad una Sicilia allo stremo, e a territori estremamente provati, il comportamento tenuto stasera dalle più alte istituzioni regionali è stato del tutto inadeguato”.

Mariano Ferro e i Forconi sono convinti che la politica possa dare risposte ma non sono sorpresi da un simile immobilismo.

“Io non mi sorprendo della mancata votazione della legge – spiega Ferro – perché mi sarei sorpreso del contrario con questa politica! Siamo nella norma. Però sono fiducioso perché si tratta di un disegno di legge importante e che deve arrivare al più presto a Roma, a livello nazionale”.

“A Scicli stiamo proseguendo la nostra battaglia – continua Ferro – e adesso ci stanno chiamando da tutta la Sicilia. È un’emergenza vera e propria. Occorre cambiare la legge sul ribasso d’asta. Ho visto case e aziende valutate un milione di euro e vendute all’asta a 30mila”.

“La provincia di Ragusa – conclude il leader dei Forconi – è in piena crisi e le aste sono una piaga sociale che purtroppo sta contagiando la Sicilia. Noi sproniamo gli amministratori per cambiare le leggi e porre rimedio a questo allarme sociale”.

Intanto Crocetta preferisce tirare fuori dossier e veleni. Questi ultimi sembrano avere sempre una casa: palazzo dei Normanni. I siciliani, invece, una casa ce l’hanno ma all’asta.

Foto Flickr E.Leanza cc license