Dispersione ed edilizia scolastica: fondi anche per Catania, Messina e Palermo

Dispersione ed edilizia scolastica: fondi anche per Catania, Messina e Palermo

PALERMO – Bruno Marziano, assessore regionale alla pubblica istruzione e formazione, ha affermato oggi che le città di Catania, Messina e Palermo potranno realizzare tutti gli interventi programmati finalizzati ad evitare il fenomeno della dispersione e, in genere, a migliorare l’edilizia scolastica.

Bruno Marziano ha affermato inoltre: “Oggi sono partite dall’Assessorato regionale alla Pubblica istruzione le richieste indirizzate al dipartimento Sviluppo e Coesione territoriale, tramite il dipartimento della Programmazione regionale, per l’utilizzo di risorse (riferite alla delibera Cipe 79/2012) la cui finalità’ e’ quella di realizzare interventi di edilizia scolastica volti a contrastare il fenomeno della dispersione. In tal modo si recuperano quattro interventi nelle tre città’ metropolitane: due a Messina, uno a Palermo ed uno a Catania. Le tre citta’ non parteciparono all’avviso iniziale e attraverso il recupero di somme previste per altre misure si e’ riusciti a garantire i quattro interventi“. In totale quindi alle tre città verrà destinato un fondo da 5 milioni e 200 mila euro, da aggiungere inoltre ai 28 milioni di euro stanziati a seguito dei 33 decreti di finanziamento precedentemente stanziati.

Il problema della dispersione ed il miglioramento della qualità dell’edilizia scolastica sono state questioni che il neo assessore della IV giunta Crocetta ha già all’atto dell’insediamento definito di interesse primario. La destinazione dei fondi è spesso stata considerata problematica sia per cause strettamente legate al reperimento della necessaria liquidità, sia per quanto riguarda le differenti priorità di volta in volta considerate dalle varie giunte Crocetta. A seguito di numerose ispezioni attuate sul territorio siciliano però è stata accertata la necessità di intervenire quanto prima in tal senso: edifici scolastici di ogni ordine e grado versano spesso in pessime condizioni (non soltanto dal punto di vista estetico) rendendo poco sicura la permanenza di alunni e personale scolastico all’interno delle strutture.