Sparatoria nella notte di Halloween: arrestati due palagonesi, ferito un rumeno

Sparatoria nella notte di Halloween: arrestati due palagonesi, ferito un rumeno

CATANIA – La polizia ha arrestato ieri due giovani uomini incriminati per i reati di tentato omicidio aggravato, detenzione e porto illegale di armi da fuoco e munizioni e ricettazione delle stesse.

Intorno alle 2.00 della notte compresa tra l’1 ed il 2 novembre, l’Ospedale Garibaldi di Catania prestava soccorso a Emirah Mustafà, un ventisettenne di origine rumena regolarmente residente a Catania. L’uomo si era recato al Pronto Soccorso dopo essere stato raggiunto ad una gamba, all’addome e persino alla testa da alcuni proiettili. Il giovane cittadino extracomunitario è stato subito sottoposto alle necessarie cure mediche, nonché ad un duplice intervento chirurgico.

Contemporaneamente in commissariato giungevano delle segnalazioni relative a degli spari nella zona di San Berillo. A darne comunicazione alle autorità sarebbero state due donne di origini rumene, una delle quali sentimentalmente legata alla giovane vittima della sparatoria. Le due testimoni hanno affermato di aver in un primo momento sospettato che il rumore fosse da attribuire a dei piccoli petardi, magari utilizzati per festeggiare Halloween: soltanto successivamente, quando hanno scorto il loro conoscente ricoperto di sangue avanzare in direzione della loro abitazione, hanno realizzato l’accaduto. Le due ragazze hanno inoltre testimoniato di aver notato una Mercedes scura allontanarsi nella notte.

Intanto Emirah Mustafà veniva, come da prassi, interrogato sulle modalità del suo ferimento: è emerso così che l’uomo era stato ferito proprio a San Berillo. Le forze dell’ordine, subito chiamate a recarsi sul posto, hanno potuto quindi individuare il luogo della sparatoria: nonostante le avverse condizioni meteorologiche è infatti apparso chiaro che l’agguato ha avuto luogo tra via Ventimiglia e via Pistone. Proprio in questa zona, non a caso, gli agenti hanno infatti rinvenuto dei bossoli. La squadra mobile ha quindi ulteriormente indagato sulla vicenda visionando i filmati registrati dalle varie telecamere di videosorveglianza disseminate per la zona: grazie alle registrazioni è stato possibile individuare una Mercedes scura che, come testimoniato poi dalla vittima, era stata utilizzata dagli uomini responsabili del suo ferimento.

Grazie al controllo della targa, chiaramente visibile nel filmato, gli agenti sono risaliti a Gaetano Scapuzzo Scirè (classe 1990), un giovane originario di Palagonia. Una volta reperito il nominativo, non è stato difficile per gli investigatori risalire anche al nome di Gioele Livio Nazo, giovanissimo pregiudicato catanese (classe 1992).

Organizzati subito dei posti di blocco, la vettura sospetta è stata quindi individuata mentre si dirigeva in direzione di Palagonia. Intercettata l’automobile, a bordo della quale viaggiavano proprio i due sospettati, la polizia ha finalmente avuto modo di perquisire la vettura (luogo in cui era nascosta una pistola di piccolo calibro con relative munizioni). Scirè e Nazo, condotti in centrale, hanno poi confessato di aver sparato a Emirah Mustafà; il movente era da ricercarsi in ragioni personali che avevano portato i due a covare del risentimento nei confronti della vittima.

I due giovani palagonesi sono stati quindi arrestati e rinchiusi nel carcere di Piazza Lanza.