MESSINA – È caos alla scuola media “Manzoni-Dina e Clarenza” di Messina dove un ragazzino di prima media, un 11enne affetto da una grave forma di autismo, è stato sospeso perché avrebbe toccato parti intime di una sua compagna di classe. I genitori del piccolo non sono d’accordo con il provvedimento preso dal preside, motivo per cui hanno annunciato un esposto.
La sospensione di un ragazzino autistico perché ha toccato la compagna
Secondo quanto si apprende da chi ha assistito alla scena, si sarebbe trattato di uno spiacevole incidente: il ragazzo è caduto mentre la compagna passava e la sua mano l’ha sfiorata. Il dirigente ha, comunque, preso provvedimenti, sospendendo l’alunno con obbligo di frequenza per cinque giorni.
I genitori dell’11enne si sono rivolti alla Garante per le disabilità, Tiziana De Maria, e all’ex garante dell’Infanzia, Angelo Fabio Costantino, per contrastare la decisione del preside.
La madre ha affermato: “Non posso assolutamente giustificare il gesto di mio figlio e mi metto nei panni dei genitori della ragazzina. Anche io ho una figlia. Ma mio figlio è stato umiliato e discriminato. E domani mattina andrò in procura e dai carabinieri per denunciare ciò che è accaduto a mio figlio. Ci opporremo al provvedimento del preside e della scuola”.
Secondo il preside le finalità della sospensione sono educative
Nella delibera del consiglio straordinario convocato dal preside si legge che il provvedimento ha finalità educative, con l’obiettivo di “rafforzare il senso di responsabilità e consapevolezza dell’alunno a garanzia del ripristino di rapporti corretti all’interno della comunità scolastica”.
E ancora, “si auspica che questo provvedimento disciplinare accompagnato dall’azione educativa dei docenti in collaborazione con la famiglia possa indurre l’allievo a una seria e costruttiva riflessione“. Ma la famiglia ritiene che il figlio, alla luce delle sue condizioni, non sia in grado di comprendere la natura inappropriata del gesto compiuto, né tantomeno del provvedimento.
La madre ha spiegato che il ragazzino “ragiona con il cervello di un bambino di 3 anni“, tanto che “porta addirittura il pannolino. Non si sta rendendo conto di nulla. Mio figlio ha uno spettro autistico di terzo livello. È anche iperattivo. È stato umiliato lui e siamo stati umiliati anche noi genitori”.
Una punizione non educativa: lo dicono i garanti
I garanti dell’infanzia e della disabilità, Giovanni Amante e Giacoma De Maria, hanno chiesto al preside della scuola di revocare la sospensione, spiegando che l’11enne avrebbe compiuto un gesto istintivo, coerente con il disturbo dello spettro autistico, del tutto privo di connotazioni sessuali.
Amante e De Maria citano due sentenze della Cassazione, del 2020 e 2021, che esclude criteri d’intenzionalità nel comportamento di chi è affetto da disabilità cognitiva o neuropsicologica. Sottolineano, inoltre, che le linee guida del Miur stabiliscono che i comportamenti problematici vadano gestiti attraverso strategie personalizzate e non non tramite misure punitive.
Il provvedimento di sospensione “va contro le nostre politiche”
Nel frattempo è intervenuta l’assessora alle politiche sociali del comune di Messina, Alessandra Calafiore, che ha espresso il suo disappunto per “il provvedimento ella sospensione dell’alunno di 11 anni che ha una situazione gravissima di disabilità”.
Aggiunge: “Il ragazzino ha tre figure di sostegno, è seguito dai servizi del Comune. La scuola non si è interfacciata con noi che avremmo trovato una mediazione. La sospensione anche se con obbligo di frequenza è un segnale negativo che va contro le nostre politiche“.
“In questi casi il Comune andrebbe contattato e coinvolto. Il provveditore chiederà una relazione sulla vicenda e avvierà l’iter di verifica del provvedimento preso dall’istituto”, conclude l’assessora Calafiore.



