Al Museo Diocesano la Compagnia Arte Pupi dei Fratelli Napoli racconta Riccardo III

Al Museo Diocesano la Compagnia Arte Pupi dei Fratelli Napoli racconta Riccardo III

CATANIA – Dopo il trionfale successo al Festival Morgana di Palermo, al Museo Internazionale delle Marionette Antonio Pasqualino, la Compagnia Arte Pupi Fratelli Napoli domenica 23 novembre, alle ore 18, porterà in scena negli spazi della pinacoteca del Museo Diocesano le efferate azioni e i tremendi delitti di “Riccardo III” di William Shakespeare, in un adattamento per pupi catanesi curato da Alessandro Napoli.

Un personaggio complesso da rendere con i pupi

“Riccardo III è un personaggio complesso, difficile da restituire in tutte le sue sfumature anche per un attore in carne e ossa – dichiara Alessandro Napoli – e anche stavolta darà filo da torcere in egual misura a ‘u parraturi, che gli darà la voce, e a ‘u manianti, che gli regalerà i movimenti”.

Come il celebre Gano di Magonza, anche il duca shakespeariano smania per impadronirsi del trono e non esita ad accumulare delitti su delitti, servendosi senza scrupoli di assassini e sicari. Né rinuncia a circuire e sposare la vedova di un suo nemico, Lady Anna Warwick, per consolidare il proprio potere.

Paralleli con l’Opera dei Pupi

“Il gioco di certe scene del dramma è omologo ad alcuni brani dell’Opira catanese – continua Fiorenzo Napoli – nel corteggiamento di Lady Anna sembra di rivedere Beltramo che concupisce Galiacella nel giardino della città di Risa. Inoltre, la parte finale dello spettacolo, con la sequenza tripartita del campo dei buoni (Richmond), del campo dei cattivi (Riccardo III) e la battaglia conclusiva, riproduce fedelmente la struttura di moltissimi terzi atti delle serate a puntate dell’Opera dei Pupi, con il trionfo dei buoni e la gran parlata di Richmond vittorioso”.

Voci e atmosfera per uno Shakespeare “alla catanese”

La messa in scena è arricchita dalle voci degli attori Tiziana Giletto e Francesco Bernava, che contribuiscono a ricreare uno Shakespeare filtrato attraverso il linguaggio dell’Opera dei Pupi, con un forte valore simbolico ed emotivo.