Messina, sequestrati beni per un milione ai fratelli Lipari: avrebbero sostenuto il clan Romeo–Santapaola

Messina, sequestrati beni per un milione ai fratelli Lipari: avrebbero sostenuto il clan Romeo–Santapaola

Messina — La Direzione Investigativa Antimafia di Messina, su delega della Procura e con decreti emessi dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale, ha eseguito un sequestro patrimoniale nei confronti dei fratelli Antonino e Salvatore Lipari, già condannati per associazione mafiosa. Secondo gli inquirenti, i due avrebbero contribuito a mantenere in vita il sodalizio promosso dai fratelli Francesco e Vincenzo Romeo, legato a Cosa nostra e collegato al clan catanese Santapaola-Ercolano, già sottoposti a sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno a Messina per 4 anni.

Indagini economico-finanziarie e sproporzione dei redditi

Il provvedimento nasce da una proposta congiunta del Direttore DIA e del Procuratore Distrettuale: complesse verifiche economico-finanziarie hanno evidenziato patrimoni sproporzionati rispetto ai redditi dichiarati, ritenuti provento di attività illecite. È stato inoltre accertato che i Lipari avrebbero operato in stretta sinergia con un vertice del sodalizio, favorito dal proprio carisma criminale, anche nella distribuzione dei farmaci.

Beni sequestrati

Il sequestro riguarda:

  • 3 appartamenti e 1 box tra Messina e provincia;

  • un bar sul viale Europa, vicino all’ospedale Piemonte, riconducibile a uno dei destinatari (formalmente intestato alla madre);

  • numerosi rapporti finanziari, in prevalenza buoni fruttiferi postali.

Valore complessivo stimato: circa 1 milione di euro tra immobili, azienda commerciale e strumenti finanziari, ora assicurati all’Erario.