Un lavoratore in nero in ogni bancarella, pioggia di sanzioni nel Palermitano

Un lavoratore in nero in ogni bancarella, pioggia di sanzioni nel Palermitano

PALERMO – Un lavoratore irregolare in ogni bancarella – e non solo: è questo il teatro che va ogni giorno in scena tra i venditori del Palermitano. Motivo per cui sono scattati incessanti controlli dei carabinieri – nello specifico delle stazioni di Carini, Cefalù, Corleone, Monreale, Misiblmeri, Petralia Sottana.

Lavoratori irregolari nelle bancarelle: i guai

Lo scorso giovedì sono intervenuti i militari di Monreale. Su 5 postazioni “setacciate”, in ciascuna era presente un lavoratore in nero che sistemava abiti e accessori. Lavoratori tutti di origine cingalese, che accettano un lavoro faticoso e molte volte sottopagato per sostentarsi in Italia e mantenere la famiglia nel Paese d’origine.

Niente scampo per i commercianti ambulanti, che si sono beccati la sospensione dell’attività imprenditoriale. In particolare, a un venditore i carabinieri hanno contestato gravi violazioni in materia di sicurezza.

Cantieri al setaccio: multe salate

Operazioni “a tappeto” che hanno interessato anche il settore edile, per verificare le norme in materia di tutela della salute e regolare occupazione dei lavoratori. Quattro i cantieri ispezionati, tutti risultati irregolari. In particolare, dei 21 lavoratori identificati, 7 sono risultati in nero. Motivo per cui è scattata la sospensione dell’attività.

Ma non è finita qua: i militari hanno elevato sanzioni amministrative pari a 48.400 euro e ammende per quasi 41mila euro.

Tra le accertate violazioni alle norme in materia di sicurezza nel settore dell’edilizia, le più diffuse sono risultate la mancata formazione dei lavoratori, l’omessa sorveglianza sanitaria dei lavoratori, la mancata consegna dei dispositivi di protezione individuale dei lavoratori, la mancanza di idonei servizi igienico – sanitari, la mancanza degli addetti alle emergenze, primo soccorso e antincendio.

I ponteggi sono risultati privi di protezione con conseguenti pericoli di caduta dall’alto delle maestranze.

Ristoranti “nel mirino”

I controlli si sono estesi anche agli esercizi pubblici. In particolare, hanno interessato due ristoranti – uno a Gangi ed uno a Cefalù – e un bar a Cinisi, hanno contestato ai datori di lavoro svariate violazioni in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro.

Al ristorante di Cefalù è stata notificata la sospensione dell’attività imprenditoriale per motivi di sicurezza e per avere impiegato un lavoratore estraneo alla pubblica amministrazione.