L’11 settembre: non un mero giorno di fine estate ma una data che rappresenta uno tra i capitoli più tragici della storia contemporanea. L’attentato che ha “reciso migliaia di fiori“, seppellendoli sotto le macerie, che ha all’improvviso ha aperto subdolo la porta dell’inferno. Oggi ricorrono 24 anni da quell’alba che sconvolse il mondo.
L’attacco terroristico dell’11 settembre 2001: da New York al Pentagono
Era il 2001 quando diciannove terroristi legati ad al-Qaeda dirottarono quattro aerei di linea: due si schiantarono contro le Torri Gemelle del World Trade Center di New York, facendole crollare nel giro di poche ore. E fu così che migliaia di persone sprofondarono “nel baratro” della morte, “traghettate” da un Caronte senza speranza.
Un terzo aereo colpì il Pentagono, cuore della difesa americana; il quarto, il volo United 93, precipitò in Pennsylvania dopo la coraggiosa ribellione dei passeggeri.
Il giorno in cui “terrorismo” è diventato all’ordine del giorno
La rete estremmista islamica pianificò l’operazione come parte di una campagna contro gli USA. Questo perché considerati colpevoli di interferenze in Medio Oriente e di sostegno a regimi locali che il terrorista bin Laden considerava corrotti.
Da qui, la “guerra al terrore”, dichiarata dall’allora presidente George W. Bush. Prima l’intervento in Afghanistan, con l’obiettivo dichiarato di smantellare le basi di al-Qaeda e rovesciare il regime talebano che le aveva ospitate. Poi, nel 2003, l’invasione dell’Iraq, giustificata ufficialmente con il sospetto — mai confermato — della presenza di armi di distruzione di massa.
Il mondo intero si trovò improvvisamente di fronte a una nuova epoca, segnata da un clima di paura, di sospetto e di controlli serrati, in cui parola “terrorismo” entrò all’improvviso a far parte del vocabolario quotidiano.
Fonte foto CorriereTv