CATANIA – A salire a bordo delle imbarcazioni della Global Sumud Flotilla dirette a Gaza sono ragazzi e gente comune. Tutti condividono la stessa paura, quella di come Israele li tratterà dopo le minacce di considerarli terroristi. Ma il messaggio è chiaro: nonostante il timore, salperanno per una lotta che riguarda ormai ogni cittadino del mondo, perché è in corso una pulizia etnica del popolo palestinese alla quale è necessaria anche una risposta istituzionale.
L’arrivo delle imbarcazioni della Global Flotilla in Sicilia
Nella giornata di ieri a Siracusa sono arrivate tre imbarcazioni, mentre nel porto di Catania è approdata una vela. Nei prossimi giorni sono attese altre navi. In tutto la Flotilla conta più di 50 imbarcazioni provenienti da 44 paesi, segno di una mobilitazione che ha assunto ormai una dimensione globale.
Tanta partecipazione al corteo di Catania
Tanta partecipazione ieri al corteo di Catania, partito dal porto e arrivato in piazza Federico II di Svevia. Oggi, nonostante la partenza delle imbarcazioni sia stata rinviata al 7 settembre per l’arrivo delle barche spagnole ritardate dal maltempo, le manifestazioni e gli incontri con gli attivisti continuano a Siracusa.
Le ultime notizie dalla Spagna
La Spagna, secondo le ultime notizie, garantirà protezione diplomatica per difendere i cittadini spagnoli a bordo della Global Sumud Flotilla. Si attendono risposte anche dal governo italiano.
Aereo israeliano sorvola i cieli siciliani
A Catania ieri grande preoccupazione per l’aereo israeliano che ha sorvolato i cieli siciliani e si è fermato nella U.S. Navy Air Station di Sigonella a Catania. Secondo quanto dichiarato nel comunicato ufficiale dello Stato Maggiore della Difesa italiano, l’aeromobile C-130 appartenente alle Forze armate israeliane avrebbe effettuato un atterraggio tecnico previamente autorizzato, secondo le procedure previste dalla normativa nazionale e internazionale. Ma ciò ha fatto molto discutere i cittadini e gli attivisti della Flotilla.
Le dichiarazioni di alcuni presenti ieri al corteo di Catania
Un “No” globale che vuole risposte istituzionali
Nella giornata di oggi continuano gli incontri a Siracusa, con presìdi e momenti di confronto con gli attivisti al porto di Ortigia. L’umanità non si arrende. Un “No” globale si muove verso la terra di Gaza, che ogni giorno perde donne, uomini e bambini nei modi più atroci possibili.





