TRAPANI – Vile aggressione a Trapani ai danni di un poliziotto. È la mezzanotte appena trascorsa del 17 agosto. La città si svuota dopo i tradizionali fuochi d’artificio per la festa della Madonna di Trapani.
In via Osorio, affollata da famiglie con bambini, anziani e giovani di ritorno a casa, accade l’imprevedibile: uno scooter percorre il marciapiede in senso opposto alla marcia stradale, sfrecciando tra la folla con sgasate e manovre azzardate.
Il rischio maggiore riguarda i bambini e gli anziani, alcuni dei quali in carrozzina o passeggino. Un padre, spingendo il proprio bambino, prova a redarguire i due ragazzi sul mezzo. Ma i motociclisti, indifferenti e spavaldi, continuano a farsi strada tra la gente.
Il tentativo di fermarli
Tra i presenti c’è anche un poliziotto libero dal servizio, conosciuto nel quartiere e in compagnia della figlia minorenne. Spinto dal senso del dovere, l’agente invita il conducente a interrompere la marcia e a scendere dal marciapiede. La reazione è di scherno: i due giovani rispondono con gesti volgari e rifiutano di fermarsi.
A quel punto il poliziotto cerca di bloccare il veicolo agendo sull’apparato frenante, senza alcuna volontà di contatto fisico diretto con i ragazzi.
L’aggressione
L’intervento scatena la furia del conducente: il giovane scende dallo scooter, insulta l’agente e lo colpisce con un pugno violentissimo al volto, per poi dileguarsi. Il colpo, forse sferrato con un oggetto in mano, lascia il poliziotto a terra, sanguinante e sotto gli occhi della figlia e dei tanti presenti.
Il volto dell’agente è devastato: naso fratturato e deviato, un occhio rientrato, palpebra lacerata che richiede punti di sutura. Le cure ospedaliere saranno lunghe e dolorose; la prognosi è pesante e non si esclude un intervento chirurgico.
Un servitore dello Stato ridotto in una “maschera di sangue”
Il poliziotto, padre di famiglia e uomo con una carriera ricca di premi e riconoscimenti, è stato colpito nel cuore della propria città, a pochi metri da casa.
La comunità, sconvolta, ha assistito a una scena che descrive il fallimento del rispetto delle regole e la prepotenza che spesso accompagna le nuove generazioni quando scelgono la strada della violenza.
Riflessione e richiesta di giustizia
L’episodio apre interrogativi inquietanti: dov’è finito il rispetto delle leggi e della convivenza civile? Perché, di fronte a un illecito evidente, la risposta è sempre più spesso l’aggressione brutale, senza alcun timore delle conseguenze?
In quella serata d’estate, in una via popolata da famiglie, ha prevalso la forza bruta. Un uomo delle istituzioni giace ora ferito, con il volto sfigurato, nella speranza di non riportare danni permanenti.
“Alla vittima, simbolo del servizio e del sacrificio, vanno gli auguri di pronta guarigione e la vicinanza della comunità. Ora si attende una sola risposta: giustizia“, conclude la nota di Fsp Polizia di Stato.