CATANIA – Non sarebbe doloso l’incendio divampato questa mattina al centro di stoccaggio dei rifiuti Ecolandia di Catania. A specificarlo è Etna Global Services, che spiega come la possibile causa del rogo sia lo sfregamento di materiali ferrosi, alimentato dagli agenti atmosferici.
Incendio alla Zona industriale di Catania, l’azienda monitora i soccorsi
Stando a quanto si legge in una nota della società, fortunatamente “il personale, gli uffici e i mezzi di lavoro non sono stati coinvolti e nessuna attività è stata o sarà compromessa“.
Dal momento che “Ecolandia Srl gestisce appalti e subappalti di raccolta rifiuti in diversi comuni su tutta la regione”, nessuna attività subirà interruzioni e “tutti i dati sensibili su archivi cartacei e tecnologici non hanno subito danni”.
Inoltre, “l’azienda rimane a disposizione, monitora sul posto l’andamento dei soccorsi a tutela di tutto e di tutti e prende le distanze da tutte le notizie che non hanno né fondamento né riscontro certo rispetto ai reali fatti”.
Attanasio (Cisl): “Verso un piano di intervento strutturato per l’intera zona”
Nel frattempo arrivano parole di allarme circa il rogo. Tra queste spiccano quelle del Segretario Generale della Cisl di Catania, Maurizio Attanasio, che spiega come si tratti “dell’ennesimo allarme che mette a rischio la sicurezza di lavoratori, cittadini e imprese. Da tempo la Cisl chiede un’adeguata struttura e il potenziamento del distaccamento dei Vigili del Fuoco all’interno dell’area”.
“Lo abbiamo ribadito anche nell’ultimo incontro al Comune per la presentazione dell’intervento di riqualificazione dell’assetto viario della zona industriale di Catania. Ora appare chiaro a tutti che non si può più rimandare un piano di intervento strutturato per l’intera zona: non sono a rischio solo l’ambiente e le persone, ma anche il sistema dei trasporti, per la vicinanza dell’aeroporto e degli snodi viari per l’intera Sicilia”.
Attanasio conclude: “Scriveremo a tutti gli organi competenti, perché non si può continuare ad aspettare una sciagura per attuare misure di prevenzione adeguate”.
Codacons è della stessa idea
Parole di preoccupazione arrivano anche dal Codacons: il Segretario Nazionale Francesco Tanasi ha spiegato che le immagini di queste ore “evidenziano quanto un evento di questa portata possa incidere sulla sicurezza ambientale e sanitaria. È indispensabile accertare con tempestività le cause del rogo e avviare immediatamente monitoraggi approfonditi, rendendo pubblici i dati in conformità al Codice dell’Ambiente e ai principi di trasparenza amministrativa”.
“Occorre inoltre rafforzare i piani di prevenzione incendi previsti dalla normativa vigente, in particolare nelle aree a rischio, assicurando verifiche periodiche obbligatorie e relazioni pubbliche regolari”, conclude Tanasi.
L’azienda esclude dolo, ma cresce la preoccupazione per il rischio incendi