CATANIA – Giunto alla 20 ͣ edizione, il Concorso dedicato a Ilaria e Lucia, le due studentesse universitarie catanesi decedute precocemente nel 2001, sostenuto dall’I.C.S. “Diaz-Manzoni” e dalla Fondazione “Ilaria Favara e Lucia Messina”, quest’anno ha proposto il tema “La speranza cambia il cuore e genera bellezza”.
Quale titolo più appropriato per i tempi che stiamo vivendo! Forse, ma non solo, avranno pensato a questo, gli studenti di questo Liceo quando hanno deciso di partecipare con poesie, racconti, elaborati grafici. E ben sei tra loro hanno centrato l’obiettivo, con grande soddisfazione della Dirigente, Prof.ssa Vincenza Ciraldo, e convinto la Commissione con elaborati ricchi di sentimenti, di passione per la scrittura e appunto di speranza.
Il 10 giugno scorso, nell’Auditorium “De Carlo” presso il Monastero dei Benedettini, gremito di studenti di ogni età e razza (quest’anno ci sono stati studenti vincitori provenienti da Madagascar, Sri Lanka e Egitto), per la sezione Poesia hanno ottenuto riconoscimenti:
Anna Laurino, IVC (primo premio ex aequo); Rachele Mangano, IIIC (secondo premio ex aequo); Maria Chiara Vinci, IVC e Emanuele Romano, III F (menzione per ambedue).
Per la sezione Racconto o breve elaborato:
Chiara Costantino, IF (quarto premio); Vincenzo Blancato, IIH (menzione).
Ancora una volta degli studenti hanno raccolto con entusiasmo l’invito dei loro docenti di Italiano a partecipare a questo Concorso e, visibilmente soddisfatti e emozionati, hanno ricevuto riconoscimenti per i loro lavori.
Ogni esperienza arricchisce e anche chi spesso pensa di non avere nulla da dire in realtà ha un mondo dentro che ha bisogno solo di una spinta per essere mostrato a se stesso e agli altri. Le vie sono tante e una tra queste è sicuramente la scrittura.
Anche se apparentemente può sembrare anacronistico, soprattutto ai giovani, Papa Francesco così disse:
“La speranza non delude. Nel cuore di ogni persona è racchiusa la speranza come desiderio e attesa del bene, pur non sapendo che cosa il domani porterà con sé. L’imprevedibilità del futuro, tuttavia, fa sorgere sentimenti a volte contrapposti: dalla fiducia al timore, dalla serenità allo sconforto, dalla certezza al dubbio.
Incontriamo spesso persone sfiduciate, che guardano all’avvenire con scetticismo e pessimismo, come se nulla potesse loro offrire felicità…
Di segni di speranza hanno bisogno anche coloro che in se stessi la rappresentano: i giovani. Essi purtroppo, vedono spesso crollare i loro sogni. Non possiamo deluderli: sul loro entusiasmo si fonda l’avvenire…”
Alcuni scatti
Articolo redatto dalla prof.ssa Vivina Iannelli