Medio Oriente, l’attacco USA e le conseguenze per le basi di Sigonella e Aviano. Parla il Generale Ridinò

Medio Oriente, l’attacco USA e le conseguenze per le basi di Sigonella e Aviano. Parla il Generale Ridinò

Fino a 10 anni addietro, nessuno avrebbe pensato che nel 2025, avremmo parlato di Guerre e persino di vedere l’allargamento di una crisi geopolitica, dal Nord Europa con la Russia e L’Ucraina, al Medio Oriente tra Israele e l’Iran, e, adesso, con un intervento militare Usa, con un paventato rischio di una nuova guerra mondiale.

L’azione mirata a colpire le basi nucleari nei covi iraniani, con missili “bunker buster” da parte degli Stati Uniti, sta attirando l’attenzione del Mondo intero.

Della delicata questione non possiamo fare a meno di chiedere al Generale di Corpo D’Armata Giovanni Ridinò, esperto di Crisi Belliche, nonché, già direttore della Cellula Strategico Militare dedicata all’Unifil, presso le Nazioni Unite, in New York.

Generale Ridinò, intanto grazie sempre per la gentile disponibilità a questa serie di incontri, si, colloqui che continuano a tenersi e si fanno sempre più frequenti, per trattare un argomento triste, in continua evoluzione e che, giorno dopo giorno, diventa molto ingarbugliato e senza via d’uscita.

“Con molto piacere dò la mia disponibilità a trattare un argomento di grande interesse sociale”.

A quanto pare e a quanto si racconta, il premier inglese, Keir Starmer, ha avuto conferma, dai propri servizi segreti, che mancava poco, questione di giorni che l’Iran fosse arrivata a produrre la bomba atomica ed ha informato Trump per agire. Ma perché proprio a Donaldino? Si! Perché gli States sono gli unici al mondo, a possedere un tipo di ordigno che possa raggiungere la profondità di diverse centinaia di metri dalla superficie rocciosa. “Fermare l’immane pericolo dell’Iran deve essere scongiurato!”. E così è avvenuta l’operazione di sabato notte. Chiaramente Trump aveva dichiarato di dare, fino a venerdì, quindici giorni di tempo perché Alì Khamenei scendesse a trattative sul “non nucleare”, ma i tempi iniziavano a stringere ed eccoci all’avvenuto attacco. Vi è da aggiungere che Trump non ha agito d’impulso, ma con il nulla osta di Putin e XiJping. Putin chiaramente non potrà aiutare Khamenei per il semplice fatto che l’impegno militare in Ucraina, non permette distrazioni di armamenti bellici. Questo stato di cose metterà in crisi l’Iran perché non avrà per molto tempo grossi quantitativi di riserve belliche, per continuare attacchi ad Israele, onde per cui, dovrà scendere a trattative di pace e, punto dolente, rinunziare al nucleare. Se non lo farà, Trump si giocherà un’ ultima carta, quella del “Cavallo di Troia”. Cioè tornare al 1979, però “a riversa” , come si dice in Sicilia. Sì, rendere più agevole una rivoluzione civile in Iran contro il regime attuale, tanto, già cova sotto la cenere da diversi anni e combattere i Pasdaran, le micidiali guardie della vecchia rivoluzione islamista che tengono al potere l’Aythollah di turno. Sicuramente a guadagnarci saranno per primi: Valdimir Putin che con l’aiuto Trump riconquisterà la Crimea e l’intero Donbass e la Cina con l’abbattimento dei dazi e il petrolio iraniano a prezzi bassissimi. Sara vero?

“Putin avverte che gli USA hanno scoperchiato il vaso di pandora. Penso che l’affermazione non sia lontana dalla realtà. La capacità dell’Iran di dotarsi in breve tempo dell’arma nucleare sembra adesso vacillare, con affermazioni più dubitative anche da parte dell’AIEA (International Agency for Atomic Energy). Spero che non si ricada nell’esercizio , già attuato con l’attacco all’Iraq, con cui gli USA , con la complicità della Gran Bretagna, si erano inventati il possesso di potenti armi di distruzione di massa per dare il via ad una guerra, le cui conseguenze sono poi state molto disastrose per la stabilità nel Medio Oriente e nel mondo. Sono del parere che la distruzione completa dei siti potrebbe non essere stata conseguita (voci non confermate parlano di un trasferimento dell’uranio in altri siti sicuri). Sono sempre del parere che una guerra non si vince solo con il potere aereo. Occorre poi conquistare il territorio o realizzare un cambio di regime che annulli la politica aggressiva di un paese in mano al potere religioso islamico. Qui occorre fare, a mio avviso, un’altra considerazione. Il mondo islamico è molto ampio e numericamente più significativo del mondo con credenze religiose diverse”.

A quanto si afferma, il Leader Khamenei minaccia di svegliare le dormienti cellule terroristiche, sparse in Occidente.

“L’Iran che ha un potere di aggregazione di tutto il mondo musulmano sciita, colpito nel suo orgoglio , potrebbe chiamare alla “guerra santa” tutti gli sciiti sparsi nel mondo e risvegliare il senso di appartenenza anche nei movimenti di opposizione. L’instabilità potrebbe espandersi a macchia d’olio in tutto il mondo occidentale dando concretezza a quella che è stata definita da Samuel Huntington “guerra tra civiltà”. Dobbiamo sempre sperare che l’ostilità, tra sunniti e sciiti, non venga meno a causa dall’attuale situazione che potrebbe, per contro, compattare tutto il mondo musulmano. (vedasi Hamas sunnita, sostenuto dall’Iran sciita).La guerra dai cieli si potrebbe trasferire facilmente, come è stato già provato in varie circostanze, con attacchi terroristici di ogni genere in ogni parte del mondo”.

Qui in Italia, specie in Sicilia, la gente ha paura di un attacco iraniano alle basi di Aviano, e di Sigonella. Sicuramente del Muos di Niscemi, come ha detto prima, saranno più probabili attacchi terroristici sparsi in tutto l’occidente.

“Tutte le basi USA nel mondo sono obiettivi sensibili da colpire. Un eventuale attacco potrebbe essere portato, prioritariamente, a quelle dislocate in Medio Oriente più vicine e più esposte, anche, ad attacchi missilistici. Le basi nel territorio italiano, a mio avviso, sono meno appetibili perché abbastanza lontane e protette dal sistema di allerta. Tra l’ altro, il governo italiano non ha espresso alcuna invettiva contro l’Iran e la sua politica aggressiva, ed ha cercato di spingere, in ogni occasione, per una soluzione diplomatica”.

Generale, grazie ancora per la chiarezza espressa nei punti trattati e cerchiamo di non demordere e pensare che al più presto si possa parlare di accordi e trattative di pace, nonché finirla con questo lugubre ritorno al basso “Medioevo”.