Michele Placido e i “Sei personaggi in cerca d’autore” per rilanciare lo Stabile

Michele Placido e i “Sei personaggi in cerca d’autore” per rilanciare lo Stabile

CATANIA – Il dramma dei “Sei personaggi in cerca d’autore” di Pirandello, in scena sul palco del Verga fino al 29 ottobre per poi partire alla volta della tournée nazionale che farà tappa anche al Piccolo di Milano, una messa in scena essenziale ma efficace e una compagnia tutta siciliana per inaugurare la 60° stagione del Teatro Stabile.

A richiamare il pubblico alla sala Verga, gremita in ogni ordine di posto, dopo la catastrofe economica e il commissariamento, Michele Placido con la sua intensa rielaborazione del testo, forse, il più difficile della produzione pirandelliana, che lo vede contemporaneamente regista ed attore sulla scena, accetta e vince la difficile prova di rilanciare lo Stabile.

La scena è spoglia e buia senza orpelli. Numerose le innovazioni apportate alla rappresentazione come le tematiche affrontate dalla compagnia di attori che si appresta a debuttare in uno spettacolo che parla di femminicidio e non nel “giuoco delle parti” del drammaturgo agrigentino come voluto dall’autore. Il metateatro pirandelliano viene riletto da una moderna e scrupolosa regia che pone l’attenzione alle nostre tradizioni come il velo nero dell’intensa e dolente madre interpretata con infinita passione e coinvolgimento da un’emozionante Guia Jelo e il dialogo in dialetto tra madre e figlia, un’ispirata Dajana Rancione che rapisce con la sua tormentata interpretazione in cui finzione e realtà si sfiorano.

Ogni particolare estremamente semplice come la normale routine degli attori della compagnia che provano con il sottofondo dei rumori della città che vive al di fuori del teatro è attentamente curato e voluto come l’inquietante ingresso sulla scena dei sei personaggi pirandelliani con le loro dolorose vicissitudini e scabrosi drammi esistenziali costretti a rivivere, perché mai portati a termine da colui che li ha creati. Magnetico Luca Iacono nel ruolo del figlio che non riesce a trovare pace per quello che è costretto a vivere come figlio e fratello. Perfetto Silvio Laviano nel ruolo del regista della compagnia di attori, annoiato all’inizio nell’ascoltare la storia dei sei personaggi e poi conquistato dalla loro forza fino a cercare di dare loro l’eternità che meritano nel completare quello per cui sono stati creati.

Nei ruoli che Pirandello designa come “I personaggi della commedia” agiscono lo stesso Michele Placido (il padre) e Guia Jelo (la madre), affiancati da Dajana Roncione (la figliastra), Luca Iacono (il figlio), Luana Toscano (Madama Pace), mentre gli attori della Compagnia” nell’edizione odierna sono affidati all’interpretazione di Silvio Laviano (il regista), Egle Doria (la prima attrice), Luigi Tabita (il primo attore), Ludovica Calabrese (l’attrice giovane), Federico Fiorenza (l’attore giovane), Marina La Placa (la seconda donna), Giorgia Boscarino (l’assistente del regista). Discutibile la scelta di realizzare un unico atto di due ore che inchioda gli spettatori presenti, generosi negli applausi, sin dalla prima battuta.