Salute e abitudini di vita del paziente: binomio inscindibile

Salute e abitudini di vita del paziente: binomio inscindibile

Non mi pare esservi alcun dubbio che la salute è diseguale in considerazione della diversità delle abitudini di ciascuno di noi, tuttavia è noto che chi ha maggior libertà di scelta per le condizioni socio economiche nonché culturali, ha anche più opportunità di mantenersi in buona salute.

Una cultura adeguata d’altra parte consente di valutare con maggiore competenza ed oculatezza le scelte inerenti lo stile di vita sia per quanto riguarda il regime alimentare che per quanto concerne l’attività fisica. Risulta intuitivo che le migliori condizioni di vita favoriscono migliori scelte anche sui determinanti di salute nel contesto di vita.

Il sistema sanitario pubblico è prezioso e da difendere strenuamente, tuttavia non credo sia offerto in modo coerente ed omogeneo tanto da garantire un libero accesso a tutti in ogni luogo tanto che a secondo del luogo di residenza risulta evidente come diversa sia l’organizzazione con un approccio più o meno facile ai servizi e prestazioni in relazione all’organizzazione regionale nonostante i cosiddetti livelli essenziali di assistenza.

Le differenze regionali sono a tutti note e sono a volte molto significative tanto che in certi casi si dimostra come vi sono diverse aspettative di vita in relazione al luogo dove si vive anche per chi è affetto da condizioni di malattia anche molto serie con evidenti ritardi diagnostici dovuti a carenze strutturali ma anche funzionali con carenze di specifici percorsi integrati atti ad una diagnosi e terapia condivisa dagli operatori del sistema sanitario.

Tale difficoltà di accesso delle persone ad una diagnosi e cura appropriata nei tempi, che sia adeguata alla loro condizione di malattia, riguarda spesso la differente possibilità di accesso ai servizi sanitari nelle diverse province di una stessa regione, tanto che lo stesso esito delle cure specie dopo una diagnosi ritardata può essere diverso. Le differenze nelle risposte di salute che dà il servizio sanitario dipendono certo dalla organizzazione del servizio ma anche da differenze di genere e dai determinanti di salute su singoli e gruppi di popolazione in relazione al contesto in cui vivono e lavorano.

Nascere in un contesto socio economico modesto di certo non facilita la qualità e l’aspettativa di vita tanto che può affermarsi in linea di massima che la salute già di base è diseguale per questo motivo. Occorre ovviamente operare concretamente per ridurre la disomogeneità di esito delle cure dovuta al ceto sociale ed alla differente organizzazione regionale ma per raggiungere sia la equità di cura che il risultato dovuto si devono utilizzare le risorse comuni in modo realmente appropriato concentrando l’attenzione degli operatori della sanità sulle migliori pratiche cliniche senza distrazioni organizzative e culturali.

Il contesto è assolutamente complesso e difficile da gestire tuttavia non può non essere detto che nel nostro territorio esiste una classe professionale di riferimento, specie nei casi con difficile situazione socio economica. I medici di famiglia negli anni hanno seguito la evoluzione della medicina e della società bilanciando tecnologia ed antropologia, uso delle risorse e medicina basata sulle evidenze tanto da aumentare la capacità ed abilità a decodificare i bisogni della persona malata.

La medicina si confronta con l’uomo nella sua interezza e complessità in maniera tale da essere la più umana delle discipline scientifiche note. Migliorare le abilità già esistenti, trasferirle organicamente ai giovani, integrare la professione ai vari livelli, istituire in modo condiviso i percorsi necessari potrebbe essere la soluzione per giungere ad una diagnosi veramente precoce migliorando gli esiti uniformemente nel territorio. Rendere agita ed implementata la prevenzione e far invecchiare in salute i nostri anziani rappresenterebbe infine un grande risultato ai fini del miglioramento della qualità della vita e della prevenzione delle disabilità causa di elevati costi personali, sociali e sanitari.

Domenico-Grimaldi