Venerdì 17, il fenomeno mediatico di cui (quasi) tutti hanno paura: cosa non bisognerebbe fare

Venerdì 17, il fenomeno mediatico di cui (quasi) tutti hanno paura: cosa non bisognerebbe fare

PALERMO – Benvenuti al classico e fatidico venerdì 17, quello di cui la maggior parte ha paura poiché visto come giorno di estrema sfortuna. C’è chi, invece, continua a non crederci e a sfidare la sorte, come per dire: “Tanto, se deve succedere qualcosa, succede anche il giorno dopo”.

In realtà, questa sembra sia una giornata mondiale, ma in realtà si tratta di una “ricorrenza” tipicamente italiana, associata storicamente alla giornata del Venerdì Santo – morte di Gesù – e l’eptacaidecafobia, ovvero la paura del numero 17. Nella smorfia napoletana, quest’ultimo è legato alla disgrazia e, solitamente, nei posti a sedere manca sempre il 17 per scaramanzia, insieme con il numero 13.

Tra l’altro, il celebre matematico Pitagora riteneva il 16 e il 18 numeri perfetti, mentre il 17 – quello di mezzo – imperfetto e quindi da non utilizzare. In giro per l’Italia esistono addirittura dei corsi per le persone più superstiziose, con tanto di attestati per chi li completa.

Come affrontare questa giornata? Quali sono i rimedi? Come si può superare (per chi ci crede)?

Innanzitutto, è bene parlare del comportamento a tavola: non rovesciare olio e sale, non incrociare mai le posate e non prendere il cucchiaio con la mano sinistra. Il letto, poi, è importantissimo: ricordate, per chi può, di non scendere dal lato mancino e non appoggiare né grucce né cappelli. Quest’ultimo è visto come uno scudo dagli spiriti maligni ed è anche consigliato per “ripararsi” dal malocchio.

E se si incrocia un ragno? Chi ha la fobia, che fa? Lo ammazza o scappa. Invece bisognerebbe lasciarlo andare, anzi osservarlo: pare che sia presagio di entrate in denaro. Al contrario, sarebbe utile non guardare mai una gazza, sennò potreste avere una brutta giornata sul piano sentimentale.

Si eviti, nel limite del possibile, di rompere degli specchi. Quello è presagio di sfiga in generale, quindi occhio 365 giorni su 365, 366 se l’anno è bisestile. Mi raccomando.

Eppure è possibile che possano cadere delle forbici dalle mani? Succede, a quel punto è suggerito calpestarle con il piede per allontanare i cattivi presagi. Uno dei classici, ovviamente, è quello di non passare sotto le scale, ma tra le innumerevoli cose da non fare c’è anche quella di non spazzare il pavimento dopo il tramonto.

Per tutto questo, si può provare a portare con sé una monetina da 2 centesimi, tenerla nel portafogli e sperare che porti fortuna, così come trovare un quadrifoglio in mezzo ai cespugli. E il cappello? Caldo permettendo, si può indossare. Sennò si potrebbe essere costretti dal maltempo.

Il concetto di superstizione, tuttavia, è molto discusso e chi ci crede, solitamente, viene screditato o preso in giro. Potrebbero essere coincidenze, potrebbe essere il destino. Ognuno libero di crederci o meno. Noi, intanto, vi abbiamo avvisati

Immagine di repertorio