Un anno di femminicidi, quegli amori malati finiti col sangue

Un anno di femminicidi, quegli amori malati finiti col sangue

SICILIA – Quando una relazione finisce col sangue e inizia con le botte, è sempre troppo tardi. Troppo tardi per rendersi conto che l’amore è un’altra cosa. Inizia con la vita, da una madre che mette al mondo un figlio, e finisce con la morte. Spesso quella che un uomo (meglio definito come un soggetto) decide di togliere, in un giorno come un altro, a una donna. Proprio a quella che diceva di amare e che, di conseguenza, doveva proteggere.

Il 2021 è finito. 365 pagine di cronaca sarebbero troppe da descrivere, e oggi – per non dimenticare mai e rendersi conto che c’è sempre tempo per ricominciare – abbiamo deciso di elencare i femminicidi dell’anno che hanno più segnato quest’anno ormai andato in Sicilia.

Gennaio 2021, femminicidio Roberta Siragusa

24 gennaio 2021: a Caccamo, in provincia di Palermo, il corpo di una 17enne viene ritrovato in un burrone, nella zona di Monte San Calogero. Si tratta di Roberta Siragusa, uccisa – secondo i capi di accusa – dal fidanzato Pietro Morreale. Quest’ultimo prima si è dichiarato innocente (dicendo che Roberta si sarebbe suicidata), ma poi ha deciso di non parlare più. Poi ancora dichiarazioni contraddittorie, una personalità incline al delitto (così come detto dalla Procura), lividi sul corpo della 17enne, possibili complici e, sullo sfondo, una festa organizzata proprio il giorno della scomparsa della ragazza.

Febbraio 2021, Piera Napoli uccisa dal marito perché “non ti amo più”

07 febbraio 2021: nel quartiere Cruillas di Palermo viene uccisa Piera Napoli, nota cantante neomelodica, vittima di femminicidio consumatosi in via Vanvitelli. La 32enne è stata ritrovata priva di vita all’interno del bagno della propria abitazione. Alla donna sarebbero state inflitte decine di coltellate, date successivamente la rivelazione di Piera al marito, Salvatore Baglione, che non lo amava più. Così, l’omicida, ha confessato il delitto.

Agosto 2021, femminicidio Vanessa Zappalà

23 agosto 2021: Vanessa Zappalà viene uccisa con diversi colpi di arma da fuoco dall’ex fidanzato Tony Sciuto, lo stesso che aveva denunciato mesi addietro per stalking e atti persecutori. Il pensiero di possederla, a ogni costo, anche a quello della vita. O con me o con nessun altro.

A 26 anni Vanessa viene ammazzata sul lungomare di Acitrezza da chi diceva di amarla e che poi, ad omicidio compiuto, si è tolto la vita. Così Antonino Sciuto, conosciuto come Tony, rivenditore di auto a San Giovanni La Punta, aveva deciso che Vanessa doveva essere sua. Sua e di nessun altro. Tanto da ucciderla e uccidersi poco dopo, impiccandosi, in un casolare vicino casa della ex, a Trecastagni, di proprietà dello zio. Con le spalle al muro, arreso ma non sconfitto, tanto che la soddisfazione di vederlo in manette non l’ha data a nessuno, nemmeno a chi si è mobilitato in ogni dove per ritrovarlo, subito dopo essere fuggito dal luogo del delitto.

Settembre 2021, Chiara e Ada uccise a distanza di tre giorni

5 settembre 2021: “Non sopporto il peso del rimorso per il grave gesto che ho commesso, chiedo scusa ai familiari di Chiara”. Si leggeva questo nel biglietto lasciato dal 38enne Emanuele Impellizzeri – che ha brutalmente ucciso la 27enne Chiara Ugolini – prima di togliersi la vita in carcere, poco tempo prima di partecipare a un interrogatorio. I due avrebbero avuto un forte litigio. La giovane, prima di essere uccisa, avrebbe tentato in tutti i modi di difendersi.

8 settembre 2021: Ada Rotini veniva sgozzata da Filippo Asero in via Boscia, a Bronte (provincia di Catania). L’uomo è un volto noto per i militari di Catania dato che in passato sarebbe stato arrestato poiché ritenuto il presunto responsabile dell’omicidio di Sergio Cardoni, avvenuto il 7 dicembre 2001 a Bronte. In questo caso l’uccisione sarebbe stata generata per rivalità legate al controllo del traffico di droga nel territorio del Catanese. Asero, infatti, sarebbe ritenuto dagli investigatori un affiliato al clan brontese di Francesco Bozzone Montagno. La donna sarebbe stata trovata sanguinante a terra davanti casa del marito e quest’ultimo avrebbe tentato di suicidarsi dopo aver ucciso la 46enne. La vittima, originaria di Noto, lavora come badante ed è stata uccisa mentre si trovava in compagnia dell’uomo che assisteva, il quale è rimasto ferito a un braccio e trasportato in ospedale.

Ottobre 2021, così Lucrezia viene uccisa dal fratello Giovanni

16 ottobre 2021: Lucrezia Di Prima scompare da San Giovanni La Punta (Catania), per poi essere ritrovata morta nelle campagne di Nicolosi. Ad ucciderla, a 22 anni, il fratello Giovanni che poche ore dopo ha confessato il delitto. Sul corpo della donna sono state trovate diverse ferite da arma da taglio, ma nessun oggetto ritrovato. Lucrezia era fidanzata da anni, non lavorava ed era definita una ragazza “casa e chiesa”. Proprio questa vita eccessivamente “tranquilla” potrebbe aver infastidito il fratello.

Novembre 2021, Vittoria morta per la follia della figlia Maria

16 novembre 2021: Vittoria Malaponti, 69 anni, viene uccisa dalla figlia Maria Gozza, 47 anni, ad Aidone, in provincia di Enna. La vittima è stata violentemente colpita con un coltello e un batticarne da cucina. I militari giunti nell’abitazione hanno trovato il cadavere in una pozza di sangue con la testa fracassata e lì vicino un batticarne e un coltello. All’origine della brutale uccisione vi sarebbero forti dissidi tra le due donne, alla luce di un possibile ricovero della 69enne in una casa di riposo. La donna si prendeva cura della madre da oltre 20 anni e quest’ultima, nelle ultime settimane, avrebbe chiesto di assisterla continuamente giorno e notte. Per questo, infatti, Maria Gozza era stata costretta a lasciare il lavoro di operatrice sociosanitaria.

Dicembre 2021, omicidio Genny Cantarero

10 dicembre 2021: Genny, come Vanessa; due storie simili e un finale tragico. A 27 anni, Giovanna Cantarero, madre di una bimba ancora in tenera età viene uccisa a Lineri, frazione di Misterbianco (in provincia di Catania), ammazzata senza un perché da un giovane di 30 anni – che senza pensarci due volte – avrebbe più volte premuto il grilletto della pistola che impugnava. Sposato e padre di due bambini, Sebastiano Spampinato è stato ritrovato morto a Vaccarizzo, pare dopo essersi sparato un colpo di pistola.

Come riconoscere quel filo sottile che separa l’amore dalla morte

La scenata di gelosia oggi, lo schiaffo al viso domani, il cambio di abito dell’ultimo secondo “perché con questa gonna non ti faccio uscire“, l’imposizione, la voglia di comandare, il cellulare controllato e il declino. Inizia tutto così, col pensiero che “è geloso perché ci tiene a me”. Ma non è così. Non va mai in questo modo. Perché poi è peggio, sempre peggio. Per questo, nei giorni scorsi, abbiamo deciso di chiedere aiuto a una psicologa e psicoterapeuta di Catania, la dottoressa Valentina La Rosa, per capire se esistono segnali utili che una donna può recepire prima di arrivare a fenomeni violenti e di sangue.

Per le donne, quelle che pensano che tutto dipenda da loro, che basta cambiare una virgola per ingannare il destino. L’Amore è un’altra cosa. E con le botte, il sangue, la violenza, non ha nulla a che vedere.