Tumore al seno, Speranza firma decreto che stanzia 20 milioni di euro per test genomici gratuiti

Tumore al seno, Speranza firma decreto che stanzia 20 milioni di euro per test genomici gratuiti

ITALIA – Novità importanti per le donneRoberto Speranza, ministro della Salute, ha firmato “il decreto che finanzia con 20 milioni di euro i test genomici gratuiti per le donne con tumore al seno in fase precoce e in terapia ormonale“.

In tutta Italia, infatti, sarà possibile accedere gratuitamente ai test genomici: si tratta di analisi molecolari che consentono di prevedere l’eventuale recidiva escludendo quindi la chemioterapia dopo l’intervento chirurgico.

Sono test molto importanti che aiutano a definire i trattamenti più appropriati per ogni paziente. Rafforziamo la nostra sanità pubblica nella prioritaria lotta contro il cancro“, dichiara il ministro.

Il tumore alla mammella è in assoluto il più frequente, purtroppo, in Italia. Nel 2020 sono stati evidenziati circa 55mila nuovi casi (54.976). La firma del decreto costituisce la “vittoria” di “una battaglia di civiltà” per l’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom).

Queste analisi, raccomandate dalle più importanti linee guida internazionali e utilizzate nei principali Paesi europei, sono gratuite solo in Lombardia, Toscana e nella Provincia autonoma di Bolzano, che ne hanno approvato la rimborsabilità con norme regionali. Subito dopo l’istituzione del Fondo, Aiom ha chiesto l’immediata approvazione del decreto attuativo per sanare queste disparità territoriali e ha promosso un tour virtuale in 8 regioni proprio per sensibilizzare gli oncologi sul ruolo dei test genomici nel carcinoma della mammella“, spiega Giordano Beretta, presidente nazionale dell’associazione e responsabile Oncologia medica Humanitas Gavazzeni di Bergamo.

Ringraziamo il ministro Speranza per aver accolto i nostri appelli per velocizzare l’iter che ha portato alla firma del decreto attuativo. Questo importante risultato è il frutto del gioco di squadra e della fondamentale collaborazione con le associazioni di pazienti“, conclude.

Fonte foto Regione Sicilia