Malattie cardiovascolari, al via iniziativa di prevenzione di Novartis

Malattie cardiovascolari, al via iniziativa di prevenzione di Novartis

TRAPANI – Un intervento su misura quello organizzato per sabato 08 giugno 2024 dalle ore 8.30 alle ore 13.30 che offrirà gratuitamente la misurazione del colesterolo e un consulto con uno specialista cardiologo.

Ci si può prenotare al sito www.nelcuoredellatuacitta.it

Misurazioni del colesterolo e consulti gratuiti con i cardiologi

In pochi minuti, tramite pungidito, sarà possibile conoscere i livelli del proprio profilo lipidico nei locali dell’ambulatorio, situati al primo piano del Presidio Ospedaliero “Abele Ajello” in Via Salemi 175 a Mazara del Vallo, e successivamente  approfondirne i risultati con uno specialista.  

La tappa di Mazara rappresenta la prima di quattro in diverse Regioni della penisola e  fa parte dell’iniziativa di sensibilizzazione Nel cuore della tua cittàpromossa da  Novartis nell’ambito della campagna “Ascolta il tuo battito”, sostenuta da AISC (Associazione Italiana Scompensati Cardiaci) e FIPC (Fondazione Italiana per il Cuore). 

Un appuntamento che si propone di aiutare specialmente le persone con medio e alto rischio cardiovascolare  ad esempio coloro che hanno già avuto un infarto o  ictus, chi soffre di diabete o ha una familiarità con questo tipo di patologie  a non sottovalutare e a ridurre il proprio livello di rischio grazie a una migliore conoscenza e  gestione dei livelli di LDL, una delle prime cause di incorrere in un nuovo evento acuto. 

Il principale fattore di rischio modificabile: il colesterolo 

La colesterolemia LDL (LDL-C) è il principale fattore modificabile per la riduzione del rischio cardiovascolare, come dimostrato da decenni di studi clinici che hanno evidenziato il suo ruolo causale nel determinare la malattia aterosclerotica (ASCVD)2,3.

L’esposizione nel tempo a livelli elevati di colesterolo LDL contribuisce alla formazione della placca ateromasica nelle arterie. In questo modo aumenta così il rischio di eventi ischemici acuti, come l’infarto del miocardio e l’ictus.  

La sfida di ridurre i livelli di colesterolo, soprattutto per chi ha già avuto un evento acuto

Nei pazienti che hanno superato un infarto o un ictus la prevenzione secondaria diventa prioritaria per ridurre il rischio di recidive e quindi migliorare la loro prognosi e qualità di vita. La corretta gestione di questi pazienti deve, quindi, necessariamente mirare a raggiungere i valori di colesterolemia LDL raccomandati dalle Linee Guida congiunte della Società Europea di Cardiologia (ESC) e della Società Europea di Aterosclerosi  (EAS), che sono quelli inferiori a 55 mg/dL.  

Obiettivi, quelli del monitoraggio e del raggiungimento dei livelli target di colesterolo, che non risultano essere di facile ottenimento. In Sicilia, ad esempio, circa il 62% dei  pazienti già in trattamento per ipercolesterolemia non raggiunge un controllo adeguato dei propri livelli di colesterolo LDL nonostante sia in terapia con farmaci ipolipemizzanti 5 6.  

Sebbene si tratti del fattore di rischio più facilmente modificabile, ottenere una riduzione efficace e sostenuta nel tempo dell’LDL è infatti ancora una sfida. Su 10, 8 pazienti ad alto rischio non sono in grado di ridurre il loro colesterolo LDL ai  livelli raccomandati.

A questo si aggiunge la difficoltà di aderenza alla terapia, uno  scenario che ha evidenziato come solo il 43,6% della popolazione già in trattamento sia aderente, riportando che questa si riduce nel tempo a causa della complessità del  regime terapeutico e degli effetti indesiderati.7 

I numeri della salute cardiovascolare

In Sicilia nel 2020 sono stati registrati oltre 20.000 decessi provocati dalle  malattie cardiovascolari (44,4% tra gli uomini e 55,6% tra le donne). Queste patologie costituiscono oggi in Italia la prima causa di morte nell’adulto, con oltre 220.000 decessi ogni anno. Il 30% ascrivibile a una condizione di trombosi o di aterosclerosi della  parete arteriosa.



A livello globale, 1/3 delle cardiopatie ischemiche è attribuibile a ipercolesterolemia che è responsabile di 4,4 milioni di decessi all’anno. 

L’intervento del Commissario Straordinario dell’Asp di Trapani

“L’importanza di un’adeguata aderenza e di una conoscenza del proprio rischio di  incorrere in un nuovo evento acuto rappresentano temi sui quali vogliamo impegnarci”. Questo è quanto afferma Ferdinando Croce, Commissario Straordinario dell’Azienda Sanitaria Provinciale Trapani.

“Iniziative come queste  permettono di offrire ai nostri pazienti risorse  per migliorare la loro qualità di vita e favorire la loro presa in carico da parte dei tanti  centri di eccellenza presenti sul nostro territorio”. 

I fattori di rischio dell’ipercolesterolemia

“Continuano a preoccupare i casi attribuibili a condizioni trombotiche o di aterosclerosi in cui l’ipercolesterolemia rappresenta un fattore di rischio chiave. Le malattie cardiovascolari si confermano purtroppo come la  principale causa di morte nel mondo, più ancora dei tumori”. Questo è quanto precisa Michele Gabriele, Direttore U.O.C. UTIC con Cardiologia e Centro di Cardiostimolazione del PO “Abele Ajello”.

“Benché l’innovazione a disposizione consenta di intervenire preventivamente su circa l’80% degli eventi  cardiovascolari, perseverare con attività di questo tipo contribuisce a ridurne l’incidenza e salvare molte vite, soprattutto nei pazienti che hanno già avuto un evento pregresso e che, proprio in virtù di questa condizione, devono prestare maggiore attenzione al  loro percorso di cura”. 

“È ancora bassa la consapevolezza del rischio cardiovascolare da parte del cittadino e di quanto sia possibile fare nel concreto per prevenire le patologie o il loro aggravarsi.   

“Una delle azioni possibili – continua Emanuela Folco, Presidente di Fondazione Italiana per il Cuore – è certamente promuovere comportamenti salutari di prevenzione e, laddove sia diagnosticata una condizione patologica, è fondamentale garantire l’aderenza sia agli stili di vita salutari che alle terapie mediche prescritte, senza interromperle o modificarle”. 

Prevenzione e informazione per la salute del cuore

“La prevenzione e l’attenzione ai fattori di rischi è un impegno che AISC-APS sostiene quale percorso determinante per avere cura del proprio cuore e per non incorrere in patologie quali lo scompenso cardiaco e malattie cardiovascolari che incidono pesantemente sulla durata e sulla qualità della vita delle persone”, afferma Maria Rosaria Di Somma, Consigliere Delegato di AISC-APS.

L’informazione, che tiene conto anche degli importanti risultati raggiunti dalla ricerca scientifica in materia  di prevenzione e terapia, è alla base di tale percorso e deve costituire parte integrante del sistema di cura assicurato dal servizio sanitario nazionale e regionale”.

“Ogni iniziativa intesa all’informazione della popolazione rappresenta un valore aggiunto per prevenire la malattia e nell’ambito dello sviluppo della sanità territorialecontinua Di Somma – si conferma la necessità di mettere al centro la prevenzione con un ruolo di primo piano del medico di medicina  generale, dello specialista ospedaliero, le istituzioni e la collaborazione del Terzo Settore”. 

L’aderenza e la persistenza alla terapia al centro del nuovo assetto della Sanità

Fondamentale per il successo della riduzione del rischio cardiovascolare, anche il tema dell’aderenza e della persistenza alla terapia. Questi, insieme alla prossimità e alla territorialità, devono essere al centro del nuovo assetto della Sanità per affrontare le sfida della cronicità. Fattori imprescindibili che richiedono sforzi congiunti e  partnership tra pubblico e privato per l’implementazione di nuovi percorsi assistenziali  che mettano al centro i pazienti. 

“Per le persone affette da ipercolesterolemia è fondamentale potersi rivolgere a un centro specializzato, dove grazie a un approccio sinergico e multidisciplinare nella  gestione del paziente si possa garantire una migliore presa in carico. Collaborazioni e campagne come questa diventano utili non solo per promuovere la corretta informazione, ma anche per ristabilire l’importanza di un corretto dialogo tra medico e paziente”. Conclude, così, Chiara Gnocchi, Country Communication & Patient Engagement Head, Novartis Italia