TRAPANI – L’Isola di Mozia rappresenta una delle attrazioni più suggestive della Sicilia Occidentale, in provincia di Trapani. Situata all’interno della Riserva dello Stagnone di Marsala in provincia di Trapani, l’Isola di San Pantaleo, nota come l’antica Mozia, un tempo colonia fenicia, è uno dei siti archeologici più prestigiosi al mondo, anche se non è conosciuta da molti in tutta la sua bellezza.
Ecco a voi una guida completa su cosa vedere e come muoversi all’interno di questo autentico gioiello tutto siciliano.
Come arrivare sull’Isola di Mozia
Si può accedere all’Isola di Mozia tramite un battello a pagamento in circa 10 minuti partendo dal porto della Riserva dello Stagnone di Marsala. Per giungere con l’auto, infatti, basterà seguire le indicazioni per le Saline di Marsala e posteggiare nell’area di sosta antistante per poi imbarcarsi alla volta dell’Isola.
Un’alternativa interessante, che rende Mozia unica nel suo genere, è la possibilità di arrivare sull’Isola anche a piedi, ma solo nei periodi di bassa marea, attraverso l’antica strada fenicia appena sotto il livello del mare.
Dato che non è eccessivamente grande, è possibile visitare Mozia in circa 2 ore. Una volta giunti sul posto, però, dato che si tratta di un sito privato, è necessario pagare per l’ingresso.
Un po’ di storia
Nel VIII secolo a.C. furono proprio i Fenici a fondare l’Isola di Mozia che divenne presto, per la sua collocazione strategica, luogo ideale per lo scambio di merci e rimase tale per molto tempo.
Nel 397 a.C. l’esercito greco di Dioniso di Siracusa la distrusse e, negli anni successivi, l’Isola fu quasi del tutto dimenticata e abbandonata.
Solo nel XI secolo un gruppo di monaci basiliani di Palermo scelse proprio Mozia come sede, attribuendo il nome di San Pantaleo all’isola, in onore del santo fondatore dell’ordine.
Nel XVI secolo il Notaio Rosario Alagna di Mozia, che divenne il Barone di Mozia, iniziò gli scavi archeologici per portare alla luce tutto ciò che l’Isola nascondeva.
Successivamente, nel 1902 il nobile inglese Joseph Whitaker rimase talmente colpito delle bellezze di Mozia che costruì la sua abitazione proprio sull’Isola e andò alla ricerca dei tesori dell’antica città fenicia con l’intento di donargli nuova visibilità.
Cosa vedere sull’Isola di Mozia
Come detto, l’Isola di Mozia, che si estende per 45 ettari, si gira facilmente a piedi in poco tempo, massimo mezza giornata se ci si vuole soffermare a lungo. Si può optare o per un tour guidato o per una visita in totale autonomia.
Da attenzionare, durante la passeggiata, è anche il paesaggio circostante, dove le acque basse creano delle piscine naturali e l’acqua è trasparente e limpida.
Ma vediamo più nel dettaglio cosa vedere sull’Isola di Mozia, per conoscerla in toto.
- MUSEO DI WHITAKER E GIOVANE DI MOZIA
La prima tappa del tour non può che essere il Museo Whitaker, compreso nel biglietto di accesso all’Isola. Qui è possibile ritrovare diversi reperti archeologici venuti alla luce a seguito dei vari scavi.
In particolare, merita attenzione la statua del “Giovane di Mozia“, un originale greco forse dedicato dal signore locale, che rappresenta Eracle/Melqart trionfante nelle vesti di un auriga.
Salta subito all’occhio la bellezza della scultura, dato che risaltano le forme definite e perfette.
- TOPHET
Da non sottovalutare è il Tophet, un tempio dove venivano depositate le urne contenenti i resti dei sacrifici umani che i Fenici attuavano per ringraziare le divinità.
Erano soliti bruciare anche i bambini entro il primo anno d’età. Tophet, infatti, vuol dire proprio luogo di arsione o passaggio verso il fuoco.
- PORTA NORD
Si può ammirare anche la decorazione della Porta Nord, composta da due leoni che recepiscono in pieno il detto “L’unione fa la forza“.
- CASA DEI MOSAICI
Uscendo dal Museo e proseguendo la passeggiata, si arriva alla cosiddetta Casa dei Mosaici, lungo la costa sud-orientale dell’Isola.
Il pavimento in mosaico di ciottoli bianchi, grigi e neri è molto particolare e raffigura diversi animali. Il tutto fa parte di un edificio, ancora non del tutto riemerso.
- CASERMETTA
Successivamente, si arriva alla Casermetta, situata dopo la Casa dei Mosaici e prima della porta Sud. Non si conosce bene l’uso che veniva fatto di questa costruzione, ma deve il suo nome proprio all’edificio addossato all’esterno di una grande torre delle mura di Mozia realizzato con la tecnica del muro a secco.
Probabilmente, era una costruzione militare.
- PORTA SUD E KOTHON
Ultima tappa è costituita dalla Porta Sud, con doppie mura.
Successivamente, si può ammirare il Kothon, un bacino artificiale che un tempo rappresentava una piscina sacra adiacente a un Tempio, scoperto e portato alla luce negli scavi condotti dal 2002 al 2010.
In conclusione, Mozia è sicuramente un’Isola sui generis e, proprio per questo motivo, è un posto assolutamente da non perdere. Qualsiasi visitatore non può che rimanerne incantato. Uno spettacolo senza precedenti!