ERICE – Erice, in provincia di Trapani, è una delle più belle località siciliane ricca di cultura e tradizioni dove anche il mito si intreccia inevitabilmente con la storia. Scopriamo insieme tutto quello che c’è da sapere in questa guida appositamente pensata per voi.
Collocata in cima al monte omonimo, Erice (Èrici o U Munti in siciliano), con i suoi 750 metri d’altezza, si affaccia sul golfo di Trapani e sulle isole Egadi da un lato e sulla vallata del Valderice dall’altro, presentando davanti agli occhi dei turisti panorami mozzafiato.
Situata a meno di 15 km da Trapani, è facilmente raggiungibile in macchina o in autobus, anche se d’estate si può salire a bordo della caratteristica funivia che collega direttamente la provincia trapanese con la vetta di Erice in circa 10 minuti.
Se avete acquistato la Trapani Travel Card, il costo della funivia e dell’autobus di linea urbana che vi porterà ad essa è già incluso nel prezzo.
Tutto il centro storico, in cui la pietra predomina, conserva intatto il suo fascino medievale. Si snoda attraverso un susseguirsi di viuzze caratteristiche, strette e tortuose – la cui principale è Corso Vittorio -, salite e discese intervallate da innumerevoli chiese, piazze, cortili.
A “difendere” tale bellezza dall’esterno vi sono bastioni e mura, mentre all’interno è puntellato anche di negozietti di souvenir e artigianato locale, ristoranti, pasticcerie e quant’altro.
Erice è un paesino con due anime: se si visita d’estate, ci si troveranno davanti panorami stupendi che si aprono sulla vallata e sul mare; d’inverno, invece, “cambia volto” e rapisce il cuore di chiunque per l’aria quasi misteriosa e mitica che si respira, donando la sensazione di essere in un luogo lontano dal tempo e dalla realtà: un microcosmo a sé stante.
Infine, il nostro borghetto in analisi ospita anche il Centro di Cultura Scientifica Ettore Majorana e la cittadina, pertanto, ricevette la qualifica di “Città della Scienza per la Pace“. Nel 2014, tra l’altro, Erice è stata insignita della bandiera rossa dei borghi più belli d’Italia, definita come “Faro di Pace del Mediterraneo”.
Borgo medievale per eccellenza, ad Erice si respira un’atmosfera unica e i principali punti di interesse hanno una venatura mitologica non indifferente.
Ecco cosa vedere assolutamente una volta arrivati in questa meravigliosa località tutta siciliana sospesa tra cielo, terra e mare.
Il Duomo di Erice, o meglio la Real Chiesa Madrice Insigne, raggiungibile attraversando Porta Trapani e dedicata alla Vergine dell’Assunta, è collocata nella Piazza Matrice ed è l’edificio religioso più importante del paese.
Fu costruita nel XIV secolo da Federico d’Aragona in uno stile prettamente gotico. Accanto, si trova la Torre Campanaria che un tempo era una torre di vedetta.
Dopo il Duomo, un luogo importante di culto è senza dubbio la Chiesa di San Martino, realizzata per volontà di Ruggero il Normanno. All’interno è ben rifinita con decorazioni degne di nota, maioliche e affreschi.
Completamente a strapiombo, il Castello di Venere è uno dei simboli di Erice e risale all’epoca Normanna (età di costruzione XII e XIII secolo). Sorge sui resti di quello che era un tempio dedicato alla Dea Venere e la particolare posizione permetteva di monitorare ogni probabile attacco proveniente dal mare o dalla terra.
Al di sopra del portone d’ingresso si possono notare: lo stemma Asburgo di Spagna, un piombatoio che serviva per ostacolare il nemico e una meravigliosa bifora trecentesca.
Al suo interno, oltre ad una vista panoramica senza tempo, troviamo dei reperti archeologici databili dall’età arcaica fino all’età normanna, come le terme romane, il pozzo di Venere, resti del tempio di Venere, il ponte di Dedalo, la colombaia, la muraglia medievale, le feritoie, un tunnel medievale e le carceri borboniche.
A “incorniciare” il Castello, si trovano i Giardini del Balio con diverse torri medievali – non troppo distanti – che sono ancora oggi ben conservate. Sotto si trova la Torretta Pepoli, residenza in stile moresco risalente al 1870 e costruita dal conte A. Pepoli con l’intento di avere un luogo di ritrovo per uomini di cultura.
Oggi è l’Osservatorio permanente di Pace e Faro del Mediterraneo e si trova il Museo Multimediale con la storia di Erice e tutto ciò che attiene alle sue tradizioni.
In un viaggio alla scoperta di Erice non può mancare una passeggiata lungo la Cinta Muraria realizzata anticamente per difendere il paese dagli Elimi, poi rafforzate dai Punici per essere completate dai Normanni.
Diverse sono le porte di accesso alla città: oltre Porta Trapani e Porta Carmine, Porta Spada è quella con le origini più lontane nel tempo.
Sede della Biblioteca Comunale e del Museo Cordici, il Palazzo Municipale è ubicato in Piazza Umberto I e custodisce importanti reperti archeologici, quali ad esempio la Testina marmorea di Afrodite risalente al IV secolo a.C. oltre ad opere di indubbio valore storico, culturale e artistico.
Il Museo degli Antichi Mestieri si trova nel Quartiere Spagnolo, poco distante rispetto al vero “cuore” del borgo. Originariamente questa zona era una fortezza decentrata iniziata nel XVII secolo per ospitare soldati spagnoli ma, di fatto, mai portò a compimento tale scopo.
Chiamata anche dell’Addolorata, La Chiesa di Sant’Orsola è collocata accanto alle Mura e a Porta Spada. Costruita nel 1413, prima dell’ingresso si trova un ampio cortile, la facciata è semplice e lineare mentre al suo interno ha una struttura che è la somma di due chiese: la prima, in gotico catalano in onore di Sant’Orsola e la seconda, in stile rinascimentale, del 1451, in onore di Santa Maria di Gesù. Il pavimento ha delle parti in maiolica realizzate nel ‘500.
Erice si distingue anche per la sua tradizione culinaria e, pertanto, non è possibile dire di aver visitato questa località se non si sono assaporati i piatti tipici locali. Innanzitutto, d’obbligo godersi il classico pani cunzatu siciliano (pane di grano duro cotto a legna e condito con pomodorini, pecorino, acciughe o altro).
Ma, immancabile e introvabile altrove, sono i Genovesi: dolci tipici ericini realizzati con una specie di frolla ripiena di crema pasticcera da mangiare in un boccone quasi “mordi e fuggi” o da gustare comodamente seduti in pasticceria. Ancora, da provare i mustazzoli (aromatici biscotti di pasta dura e croccante), i dolci di riposto (ripieni di conserva di cedro e decorati con glassa color pastello), i quaresimali, i belli e brutti, i frutti di Martorana e i bocconcini di mandorla.
Se volete provare i migliori Genovesi della zona, vi consigliamo la Pasticceria di San Carlo e la Pasticceria di Maria Grammatico (quest’ultima conserva ancora le antiche ricette delle monache di clausura che le custodivano gelosamente).
Curiosità: proprio ad Erice è stato realizzato il dolce di pasta di mandorle più lungo al mondo… ben 400 metri! Un vero e proprio Guinnes World Record!
Ad Erice non manca proprio nulla e offre anche spiagge degne di nota. Vediamo quali sono le più belle, considerando anche i dintorni.
La spiaggia è in parte libera e in parte attrezzata con vari stabilimenti che offrono i classici servizi quali ombrelloni, lettini e punto ristoro. Il mare è ideale anche per i più piccoli, dato che non è troppo profondo e occorre camminare un po’ prima di raggiungere una certa altezza.
“E l’altro monte, e l’altro monte ei vede, l’Erice azzurro, solo tra il mare e il cielo divinamente apparito, la vetta annunziatrice della Sicilia bella!”
– Gabriele D’Annunzio, “La notte di Caprera”
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