TRAPANI – Può essere copiata un’opera d’arte immane, ad esempio un Caravaggio? Nel passato, e con le stesse tecniche e materiali del periodo alcuni ci hanno provato, e tuttora sono non definitive talune attribuzioni. Più recentemente, e gradevolmente, esiste la produzione, ed il mercato, dei cosiddetti falsi d’autore, spesso autentici maestri che affermano la loro paternità riproducendo però con quasi assoluta perfezione opere altrui, con differenze identificabili solo da occhi espertissimi. Una diversa strada è originalmente battuta dalla pittrice siciliana Francesca Scalisi, che ha riprodotto opere caravaggesche, riportandone con maestria le ragioni della luce e delle linee, con fortissima fedeltà cromatica, ma con un’evidente elaborazione personale. Si tratta quasi di un esercizio di stile coniugato ad un rispettoso atto di omaggio al sommo maestro di fine Cinquecento. Così è nella Crocifissione di San Pietro, così è nella seconda invenzione del Sacrificio di Isacco.
Le opere sono state esposte durante il mese di giugno nell’aula magna dell’Accademia di Belle Arti Kandinskij di Trapani, suscitando vivissima curiosità e attenzione negli ambienti culturali.
Francesca Scalisi nasce a Salemi ma vive ed insegna a Trapani. Appassionata agli aspetti della cromatologia e della percezione visiva, li riflette nella sua attività artistica. Fa parte del Movimento dei Neo Informali ed ha vinto il Premio delle Avanguardie artistiche (2003) e quello della Critica presso il Circolo dellla Stampa di Milano (2010). Ha esposto a Palermo, Milano, Firenze, Roma, Napoli e Berlino.
Maria Teresa Augugliaro