TRAPANI – Passitaly 2015, la kermesse dedicata ai vini passiti e ala pratica colturale della Vite ad Alberello giunta ormai alla sua seconda edizione, ha chiuso i battenti mettendo in linea una serie di risultati ed alcune priorità nei processi di valorizzazione delle risorse rurali e culturali di Pantelleria che è considerata uno dei territori su cui l’Italia deve investire in termini di innovazione, idee e risorse.
“Occorre che tutti facciano la loro parte – spiega il sindaco di Pantelleria Salvatore Gabriele – il nostro futuro passa dalla capacità di esprimere una nuova consapevolezza del valore della nostra identità rurale, culturale e del paesaggio”.
In tutto il mondo sono 162 i territori che possono vantare le caratteristiche di Pantelleria, con una identità marcata e un ambiente in pieno equilibrio tra uomo e natura, dove si pratica una viticoltura tra terrazzamenti e muretti a secco.
In questo contesto lo Zibibbo (Moscato d’Alessandria) è il protagonista assoluto, crescendo ad alberello, fra anfratti e terrazzamenti, allevato dal vento, con la mano sapiente del contadino pantesco.
L’eccellenza è il Passito naturale di Pantelleria che ha ottenuto riconoscimenti a livello internazionale.
L’amministrazione di Pantelleria e l’Assessore all’agricoltura Graziella Pavia hanno presentato l’Itinerario della Vite ad Alberello di Pantelleria, un circuito che attraversa tutta l’isola con l’obiettivo di tesorizzare il riconoscimento Unesco della Vite ad Alberello di Pantelleria intercettando una domanda qualificata del turismo d’interesse culturale ed enologico.
“Il riconoscimento Unesco della Dieta Mediterranea e dell’alberello pantesco – afferma Dario Cartabellotta, commissario unico del Cluster Bio-Mediterraneo – hanno segnato una svolta epocale per la Sicilia e l’Italia e l’area del Mediterraneo. Nel vino abbiamo storia, cultura, territorio, uomini e da questi elementi deriva il miglior marketing in grado di avere successo. Pantelleria è quindi un prodotto dell’uomo e della cultura”.