CASTELLAMMARE DEL GOLFO – I carabinieri del comando provinciale di Balata di Baida, hanno individuato e denunciato due bracconieri.
Uccellini illecitamente catturati e costretti in gabbie anguste per essere poi destinati al mercato clandestino, alimentando un giro d’affari di svariate centinaia di euro.
I militari con il supporto del personale del nucleo carabinieri centro anticrimine natura di Palermo, hanno sorpreso e denunciato, nel pomeriggio del 26 marzo, i palermitani F. P. F., 28 anni, e A. E., 60 anni, entrambi disoccupati e con precedenti di polizia.
I due sono stati denunciati all’autorità giudiziaria in quanto avrebbero compiuto una serie di atti illeciti finalizzati alla cattura illegale di volatili e al maltrattamento degli animali, in assoluta violazione delle norme che tutelano la fauna selvatica e regolano l’esercizio della pratica venatoria.
L’operazione condotta dai militari dell’Arma contro i bracconieri è scattata quando i militari del comando stazione di Balata di Baida, durante alcuni servizi di controllo del territorio condotti nelle zone rurali della piccola frazione del comune di Castellammare del Golfo, hanno notato la presenza di un’automobile, ferma per diverso tempo, in alcune zone alberate.
Ma i piani dei malviventi non avevano tenuto in considerazione che, da predatori, potessero diventare essi stessi prede delle reti investigative tese dai carabinieri che sono riusciti a catturarli senza lasciare loro scampo. Infatti, i militari hanno bloccato la vettura dei due palermitani proprio mentre stavano per tornare verso le zone di provenienza.
Perquisendo l’automobile, i carabinieri hanno scoperto che nel bagagliaio erano stati occultati, sotto alcuni sacchi di iuta, molti uccellini ristretti in piccole gabbie e le reti da uccellagione utilizzate per catturarli.
Approfittando del passaggio degli stormi e mediante un cardellino appositamente utilizzato come richiamo, detto “incardellato”, i bracconieri attiravano i volatili verso le proprie reti dove, per rassicurare i poveri uccellini, avevano posizionato altri esemplari con ali e zampette bloccate con dello spago in modo da impedirne l’allontanamento. Oltre al sistema delle reti, i bracconieri catturavano gli uccellini imbrattando gli alberi con della colla affinché i volatili, una volta posatisi sui rami, non riuscissero più a spiccare il volo.
Una vera e propria attività di bracconaggio, del tutto irrispettosa di qualsiasi forma di legge o regolamento in materia di caccia o allevamento che, oltre a essere assolutamente illegale, denota anche un forte disprezzo per la vita degli animali. Oltre a denunciare i due, i carabinieri hanno sequestrato le reti e il materiale utilizzato per compiere i reati.
Tra il materiale sequestrato, circa 20 uccelli ritrovati vivi, per lo più cardellini, destinati a essere rivenduti nei mercati illegali del Palermitano per cifre che vanno dai 25 ai 30 euro ciascuno. Dopo i dovuti accertamenti da parte di un veterinario dell’Asp di Trapani intervenuto sul posto, i piccoli volatili sono stati rimessi in libertà.
I militari dell’Arma, bloccando le pratiche illegali adottate dai due bracconieri, hanno quindi posto fine alla loro condotta deplorevole, evitando che ulteriori uccellini venissero catturati. La presente operazione segue quella effettuata sempre dai carabinieri della stazione di Balata di Baida due settimane fa, quando gli stessi militari recuperavano circa 15mila ricci di mare pescati illecitamente poco prima nelle acque del golfo di Macari.