TRAPANI – Cadono nuove accuse su don Sergio Librizzi, ex direttore della Caritas di Trapani. Dopo il caso di violenze sessuali su migranti, che si rivolgevano a lui per ottenere l’asilo poiché membro dalla commissione per le richieste di rifugio politico, stavolta le accuse nei suoi confronti sono per abusi a minori. I fatti risalirebbero ad un periodo compreso fra il 1997 e il 1998 quando don Sergio era direttore del seminario e sfruttava la propria posizione per molestare ragazzini dai quattordici ai sedici anni. Quei ragazzini ormai sono uomini e sono stati chiamati a testimoniare su quei fatti in parte confermati anche dallo stesso Librizzi.
Ma ciò che fa più rumore è proprio il silenzio mantenuto fino ad oggi da chi sapeva tutto. Infatti, sembra che l’allora vescovo Francesco Miccichè fosse al corrente delle “abitudini” di don Sergio e che mantenesse il silenzio a seguito di un patto fra i due dove l’uno copriva gli affari sporchi dell’altro. Miccichè era a capo del sistema delle quattordici coop che sotto l’egida della Curia gestiscono buona parte dei 27 centri di accoglienza nella provincia di Trapani raccogliendo finanziamenti pubblici e l’interesse di ambienti politici per il grosso bacino di voti e assunzioni, e le false fatture avallate dal direttore della Caritas che avrebbero consentito all’ex vescovo di impossessarsi di centinaia di migliaia di euro dei fondi dell’8 per mille.
La procura non può in ogni caso procedere con le accuse di abusi a minori ma sta provvedendo alla trasmissione del materiale d’inchiesta al Vaticano che successivamente deciderà il destino di Librizzi all’interno della Curia. Per quanto riguarda il processo già in corso, Librizzi è stato sottoposto a perizia psichiatrica e la nuova udienza è prevista per il prossimo settembre.