Sicurezza sul lavoro, domani anche a Catania e Trapani sciopero dei lavoratori edili e metalmeccanici

Sicurezza sul lavoro, domani anche a Catania e Trapani sciopero dei lavoratori edili e metalmeccanici

TRAPANI – Domani anche a Catania e Trapani i lavoratori edili e metalmeccanici sciopereranno per due ore a fine turno su iniziativa di Fillea, Fiom, Feneale e Uilm. Quest’ultime associazioni sindacali stanno organizzando manifestazioni in tutta Italia.

A Catania, la CGIL e la UIL organizzano per mercoledì 21 febbraio, alle ore 17, un presidio unitario di fronte il palazzo della Prefettura in via Etnea.

Sicurezza sul lavoro, il caso della morte degli operai a Firenze

La morte dei cinque operai nel cantiere di Esselunga a Firenze – affermano i segreteri provinciali di Fillea, Fiom, Feneale e Uilm Gaspare Giaramita, Giuseppe Favara, Giuseppe Tumbarello e Sergio Buscainoè l’ennesima tragedia annunciata in un Paese dove spesso i profitti sono prioritari rispetto alla sicurezza.

La deregolamentazione della catena degli appalti, il massimo ribasso, i controlli insufficienti su sicurezza e lavoro nero e precario, il mancato intervento sugli appalti privati sono tutti elementi che concorrono ad abbassare la soglia della sicurezza e, soprattutto in Sicilia, ad aprire le porte al malaffare.

Cgil e Uil non hanno mai smesso di denunciare questa situazione i cui effetti in termini di arretramento sui diritti dei lavoratori erano prevedibili e ora è arrivato il momento di dire basta”.

Lo sciopero di domani dei lavoratori edili e metalmeccanici

E aggiungono: “Durante la giornata di domani ci recheremo in diversi cantieri della provincia per parlare ancora una volta di sicurezza con i lavoratori. Cgil e Uil chiedono al governo nazionale e all’esecutivo regionale di assumersi le proprie responsabilità, di aprire subito il confronto sulla piattaforma nazionale Cgil, Cisl e Uil.

Chiediamo, inoltre – concludono – che a livello regionale si facciano più controlli e vengano messi in essere gli impegni presi con i sindacati. Qui, più che altrove, occorre creare le condizioni affinché non sussista la possibilità del ricatto della perdita del lavoro”.