Sfonda a calci la porta di casa e minaccia di morte la ex: arrestato 30enne violento

Sfonda a calci la porta di casa e minaccia di morte la ex: arrestato 30enne violento

MAZARA DEL VALLO – Nel pomeriggio di domenica 19 agosto i carabinieri di Mazara del Vallo, in provincia di Trapani, su richiesta di un privato sono intervenuti in un’abitazione di Mazara per una lite in famiglia. Nella stessa casa, poco prima, era stato segnalato in stato di agitazione G.D., 30enne mazarese, responsabile di un ennesimo atto persecutorio nei confronti della ex fidanzata, raggiunta nella sua abitazione.

L’uomo, nel vano tentativo di recuperare una storia ormai finita, aveva forzato la porta d’ingresso dell’immobile prendendola a calci e, una volta entrato, era salito al secondo piano non riuscendo fortunatamente a entrare in contatto con la vittima. Quest’ultima, insieme alla madre, si era infatti barricata dietro un portoncino chiuso a chiave, attendendo l’arrivo dei carabinieri. Alla presenza dei militari, il 30enne è andato in escandescenza e, come se nulla fosse, ha continuato a minacciare di morte la ex fidanzata e la madre di lei. Data la gravità degli episodi, l’uomo è stato accompagnato in caserma per gli approfondimenti del caso a seguito dei quali è stato sottoposto agli arresti domiciliari.

Il giorno successivo, incurante della misura precautelare a cui era sottoposto, il 30enne è evaso dalla propria abitazione per recarsi nuovamente dalla vittima. Tale intento è stato però vanificato dal tempestivo intervento di una pattuglia che, avendo riconosciuto subito lo stalker, lo haarrestato per il reato di evasione. Sulla base di quest’ultimo fatto, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Marsala, ieri ha aggravato la misura cautelare a carico dell’uomo, disponendo la custodia cautelare in carcere, a Trapani.

Dalla ricostruzione della storia della vittima è emerso un grave quadro indiziario: il 30enne era infatti responsabile di una nutrita serie di episodi di pesante interferenza nella vita privata della vittima, caratterizzata da un’assillante insistenza e ossessiva ripetitività con frequentissime telefonate e appostamenti che si sono susseguiti nel tempo, costringendo la ex e la madre di lei a modificare le loro abitudini di vita quotidiana diminuendo le uscite da casa e le frequentazioni sociali, e aumentando le sensazioni di imminente pericolo e di essere seguite e osservate.

La donna sarebbe stata vittima, nel tempo, anche di aggressioni fisiche legate principalmente a motivazioni di morbosa gelosia e culminate in un episodio di violenza durante il quale, l’allora fidanzato convivente, le avrebbe rotto il naso con una testata. Anche per tali ragioni, la vittima aveva dovuto abbandonare la convivenza con il fidanzato e trasferire il suo domicilio nella casa dei genitori dove sarebbero poi continuate le condotte persecutorie fino al giorno dell’arresto.

Immagine di repertorio