MARSALA – I carabinieri di Marsala, nel Trapanese, hanno scoperto un deposito all’ingrosso di droga e un laboratorio per il taglio e il confezionamento delle dosi. Il sequestro è avvenuto dopo che i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile, coordinati dalla locale Procura, hanno controllato un magazzino nella periferia della città. Durante l’operazione, un 28enne del posto è stato fermato mentre usciva dal locale a bordo della propria auto, trovandolo in possesso di 50 grammi di cocaina pura.
Nel magazzino, i carabinieri hanno trovato una grande quantità di stupefacenti, tra cui 13 chili di hashish con le effigi di Salvatore Riina e Matteo Messina Denaro, 700 grammi di cocaina pura e 700 grammi di marijuana. Inoltre, sono state trovate una macchina per il confezionamento sottovuoto, due bilancini elettronici e del materiale utile per il taglio della sostanza.
La sostanza sequestrata, secondo le stime degli investigatori, avrebbe fruttato al dettaglio ricavi per oltre 200.000 euro. Dopo la convalida dell’arresto, il G.I.P. ha disposto per l’arrestato la custodia cautelare in carcere.
Totò Riina
Noto anche come “La Belva” o “U Curtu“, è stato un capo della mafia siciliana. Nato a Corleone nel 1930, è stato il capo assoluto della Cupola, la cospirazione segreta che governa la mafia siciliana, dal 1983 fino alla sua cattura nel 1993. Durante il suo mandato come capo della mafia, Riina ha guidato una sanguinosa campagna di omicidi e attentati in Italia, tra cui l’uccisione dei giudici Falcone e Borsellino nel 1992. Riina è stato arrestato nel 1993 e condannato all’ergastolo per molteplici omicidi, traffico di droga, estorsione e altri crimini legati alla mafia. È morto in carcere nel 2017 all’età di 87 anni.
Matteo Messina Denaro
È l’ultimo boss stragista arrestato dopo 30 anni di latitanza dal Ros di Palermo. La cattura è avvenuta il 16 gennaio scorso. Messina Denaro è stato bloccato dai militari mentre si recava alla clinica privata La Maddalena per ricevere cure mediche. Sono in corso indagini per risalire a favoreggiatori che hanno permesso al latitante di sfuggire all’arresto per tutti questi anni.
Spaccio di droga nel Nisseno
Nelle province di Caltanissetta, Agrigento e Catania, è stata effettuata ieri una importante operazione antidroga condotta dai carabinieri del comando provinciale di Caltanissetta. L’indagine si concentra su un’organizzazione sospettata di gestire il traffico di cocaina, marijuana e hashish nella zona del “Vallone”, tra Mussoneli e le aree circostanti. Complessivamente, quindici persone sono state arrestate e una sospettata è stata posta ai domiciliari, tutte coinvolte in un’associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.
L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal giudice per le indagini preliminari di Caltanissetta su richiesta della Direzione distrettuale antimafia locale, il che suggerisce che l’operazione si basa su prove solide e approfondite indagini. Gli investigatori hanno dichiarato che gli indagati avrebbero gestito una significativa attività di spaccio di droga grazie all’approvvigionamento costante garantito da canali di rifornimento individuati nelle province di Catania e Agrigento. L’arresto di questi presunti trafficanti di droga rappresenta un importante successo per le forze dell’ordine, poiché contribuisce alla lotta contro il traffico di sostanze stupefacenti in queste province. La droga rappresenta una minaccia significativa per la salute e la sicurezza pubblica, e l’arresto di questi individui contribuirà a ridurre il flusso di droga nella zona.
L’organizzazione criminale coinvolta in questo traffico di droga ha operato indisturbata per un certo periodo, ma l’operazione ha dimostrato che le forze dell’ordine sono in grado di contrastare efficacemente il traffico di droga e di proteggere la sicurezza dei cittadini.