TRAPANI – Ritardi burocratici e mancanza di fondi rischiano di “uccidere” i mulini delle saline di Trapani.
Questo l’allarme lanciato da Vita Canino, proprietaria della Salina Galia-Canino e beneficiaria del bando Pnrr M1 C3 – 2.2, dedicato alla protezione e valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale.
Il progetto, finanziato dalla Regione Siciliana e gestito dall’assessorato dei Beni culturali, ha come obiettivo il recupero di strutture storiche e identitarie.
La situazione sui mulini delle saline a Trapani
“Ad oggi non abbiamo ricevuto l’anticipo previsto. I fondi non arrivano. I lavori sono fermi“, denuncia Canino. La scadenza per la chiusura è fissata al 31 dicembre 2025. “Le procedure per l’erogazione dei SAL sono lente e complesse. I beneficiari, me compresa, non riescono a sostenere le spese. Senza liquidità, è impossibile rispettare il cronoprogramma“.
“Una proroga è necessaria. Senza, rischiamo di vanificare gli investimenti già fatti. I progetti non possono essere portati a termine in queste condizioni. Le saline di Trapani sono un patrimonio unico. I mulini, simbolo della nostra storia, vengono abbandonati a loro stessi. L’amministrazione regionale che deve erogare il contributo non mostra interesse”, afferma.
“Serve una risposta concreta”
“La ristrutturazione richiede maestranze specializzate. Le cupole e le pale in legno non si trovano facilmente. Servono tempi più lunghi e risorse certe”, spiega Canino.
“La Regione deve velocizzare le pratiche. E deve chiedere al Governo e all’Unione Europea una proroga del bando. Se non si agisce subito, le saline e i mulini sono destinati a morire. Non possiamo permettere che un patrimonio come questo venga cancellato dall’inerzia burocratica. Serve una risposta concreta. Serve volontà politica”.