CASTELLAMMARE DEL GOLFO – La vendemmia di quest’anno è gravemente minacciata dalle condizioni meteorologiche avverse, caratterizzate da forti piogge e ondate di caldo eccessivo, che hanno colpito duramente le viti causando la peronospora e l’oidio.
Richiesto lo stato di calamità naturale
L’amministrazione comunale di Castellammare del Golfo ha pertanto presentato una richiesta ufficiale per dichiarare lo stato di calamità naturale, allo scopo di affrontare l’emergenza economica che sta investendo le aziende agricole e l’intera industria vinicola.
La ragione di tale richiesta è l’eccezionale combinazione di piogge fuori stagione e temperature anomale, che ha provocato un’ampia diffusione di malattie delle piante e compromesso la produzione dei vigneti.
Per questo motivo, il sindaco Giuseppe Fausto e la sua giunta hanno rivolto la richiesta allo stato di calamità al presidente della Regione, chiedendo di attivare aiuti, agevolazioni e indennizzi per sostenere gli agricoltori e l’industria vinicola locale.
Le parole del sindaco Fausto
Il sindaco Fausto ha dichiarato che l’anomalo andamento climatico ha causato gravi problemi, tra cui incendi e danni all’agricoltura. La produzione di uva è stata colpita in modo significativo, con una perdita stimata del 70% a causa delle piogge incessanti a maggio e giugno, seguite da un’eccezionale ondata di calore a luglio. Questi fattori hanno favorito la diffusione massiccia di malattie delle piante, come la peronospora e l’oidio, mettendo a rischio non solo la produzione di quest’anno ma anche quella futura.
L’amministrazione comunale si impegna a sostenere i produttori agricoli di Castellammare del Golfo, riconoscendo che le anomalie climatiche aggravano una situazione già difficile in un settore di grande importanza per la zona. Pertanto, è stata avanzata la richiesta di stato di calamità per fornire un supporto urgente e straordinario sotto forma di aiuti, agevolazioni e indennizzi, al fine di affrontare l’emergenza economica che sta colpendo gli agricoltori e l’industria vinicola locale.
La richiesta di stato di calamità naturale sottolinea che le piogge incessanti, insolite per il clima mediterraneo tipico della regione, hanno impedito l’accesso ai fondi necessari per i trattamenti fitosanitari preventivi contro le infezioni fungine. Inoltre, l’eccezionale ondata di calore persistente, con temperature diurne costantemente superiori a 40 gradi Celsius e temperature notturne mai inferiori a 30 gradi, ha ulteriormente danneggiato la salute delle piante di vite, che stanno interrompendo le loro funzioni vitali come meccanismo di autodifesa per la sopravvivenza. Ciò si riflette nella precoce senescenza delle foglie e nel blocco della maturazione dei grappoli, con conseguente deterioramento ulteriore della produzione e della qualità del prodotto.
La video intervista del primo cittadino