TRAPANI – Mattinata movimentata oggi a Trapani, dove sin dalle prime luci dell’alba la Polizia di Stato ha eseguito un provvedimento cautelare su delega della Direzione Distrettuale di Palermo, incaricata delle indagini, nei confronti di dieci soggetti trapanesi, di cui sei uomini e quattro donne, sospettati di far parte di un’associazione criminale dedita al traffico di droga, attiva nel quartiere popolare di San Giuliano.
Tra i dieci arrestati, sette sono stati portati in carcere e tre sono agli arresti domiciliari. Altri due soggetti, per gli stessi reati, sono sottoposti all’obbligo di dimora.
Operazione “Lockdown“
Le indagini, avviate nel settembre 2020, hanno documentato fino al dicembre 2022 l’attività criminale di una famiglia intera, radicata nel quartiere di San Giuliano e coinvolta nello spaccio al dettaglio di cocaina, crack e hashish. Il capofamiglia, un uomo di 40 anni con precedenti penali specifici, è considerato il leader e l’organizzatore del gruppo. Insieme alla sua ex moglie, avrebbe utilizzato due abitazioni, un garage e poi addirittura un’intera piazza del quartiere come luoghi di spaccio.
Gli immobili erano fortificati, con porte e finestre rinforzate e sorvegliati 24 ore su 24 da pusher, che vendevano droga a qualsiasi ora. Il gruppo aveva installato telecamere sui muri per controllare l’identità degli acquirenti.
Dopo perquisizioni della Polizia di Stato, il gruppo ha incaricato tre donne del quartiere di gestire le scorte di droga per ridurre i rischi di sequestri. Le tre donne, arrestate nel dicembre 2020 con 366 grammi di cocaina, sono ora agli arresti domiciliari.
Lo spaccio di droga a conduzione familiare
Le indagini hanno anche individuato i fornitori di droga, tre trapanesi con precedenti penali, due dei quali in carcere e uno con l’obbligo di dimora. Per procurarsi la droga, a volte si rivolgevano alla provincia di Palermo.
Durante le indagini sono stati sequestrati circa 530 grammi di cocaina e crack e oltre 120 grammi di hashish. Tuttavia, le indagini hanno documentato quasi 200 transazioni di droga. Si stima che il gruppo avesse un giro d’affari di circa 2.000 euro al giorno.
Le prove raccolte, contenute nell’ordinanza del Giudice per le indagini preliminari, indicano che il capofamiglia e la sua ex moglie coinvolgevano anche uno dei loro figli minori nell’attività di spaccio. Il Tribunale per i Minorenni ha disposto la custodia in carcere per il ragazzo, eseguita oggi insieme alle altre misure cautelari.
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Note
Le restrizioni odiene si basano su prove gravi e su un quadro indiziario emergente dalle attuali indagini, e le responsabilità penali verranno determinate nelle fasi successive del processo.