Operazione “Caliente”, gestivano case “d’appuntamento” per la città: NOMI, FOTO E VIDEO

MARSALA – Come annunciato, questa mattina all’alba è scattata l’operazione “Caliente” che ha portato a un maxi sequestro di 8 immobili e all’arresto di due persone per sfruttamento della prostituzione.

Una vasta operazione dei carabinieri  di Marsala ha permesso di individuare e perseguire gli appartenenti ad una complessa rete criminale che, su tutto il territorio lilybetano, gestiva, organizzava e amministrava lo sfruttamento di giovani donne, costrette a prostituirsi.

Le indagini, coordinate dalla procura della repubblica di Marsala e condotte dai Carabinieri , sono iniziate nel 2013 ed hanno permesso di accertare l’esistenza di numerose abitazioni, sparse in tutta la città, adibite a regola d’arte per ospitare appuntamenti con ragazze. Le donne,  prevalentemente di nazionalità estera, erano costrette a concedere prestazioni sessuali in cambio di denaro.

Due, in particolare, le figure di spicco dell’organizzazione criminale: sono finiti in manette Hortiz Mariza Hivilin Hernandez, ecuadoregna 48enne, e Giacalone Matteo, marsalese di 66 anni. Entrambi, con ruoli diversi e ben definiti, risponderanno di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.

Nello specifico, Hernandez gestiva, in appartamenti presi in affitto sia a Marsala da D.A.R., marsalese classe 49enne, che a Mazara del Vallo, indirizzava il flusso di clienti interessati alle prestazioni sessuali, definendo personalmente l’agenda degli appuntamenti e riferendo le qualità fisiche e “professionali” delle giovani donne a coloro che ne fossero interessati.

Inoltre, numerosi annunci sul web e sui giornali permettevano alla donna di creare un vero e proprio canale pubblicitario su cui promuovere il proprio “business della prostituzione”. Anche l’aspetto economico era gestito dalla Hernandez in prima persona. Difatti, oltre ad un contributo per l’affitto degli appartamenti, che veniva puntualmente versato, la stessa pretendeva dalle ragazze un importo giornaliero di decine di euro, variabile a seconda dell’affluenza dei clienti, arrivando a percepire introiti mensili di migliaia di euro.

La stessa, allontanandosi spesso dall’Italia, aveva previsto anche la presenza di un suo sostituto che amministrasse il tutto. Si tratta di F. T., marsalese di 61 anni, che in sua assenza si occupava della gestione delle sistemazioni, del trasporto e delle esigenze particolari delle prostitute.

Altra figura di rilievo è quella di Matteo Giacalone. L’uomo, grazie anche all’intermediazione di M.A.E., brasiliana classe 42enne, reclutava ragazze di nazionalità estera dedite alla prostituzione da collocare nelle abitazioni. Nello specifico, gli appartamenti utilizzati dal Giacalone erano stati messi a disposizione da L.P., marsalese di 30 anni, e da T.F., lilybetano 60enne, titolare anche di una nota agenzia immobiliare di Marsala.

In particolare, Giacalone forniva alle giovani ragazze indicazioni logistiche su come raggiungere Marsala, si recava a prelevarle al loro arrivo e le conduceva nelle abitazioni a loro destinate. Inoltre, procacciava alle stesse i clienti, suggerendo la somma di denaro da chiedere a fronte della prestazione sessuale fornita, accompagnandole personalmente in caso di prestazioni a domicilio. Infine, assicurava alle ragazze una vera e propria “protezione”, rendendosi immediatamente reperibile e pronto ad intervenire in caso di problemi con i clienti. Si preoccupava anche  di approvvigionare da D.D.A., rumeno di 28 anni, della droga da cedere alle stesse ragazze e da utilizzare con i clienti nel corso delle prestazioni sessuali.

I risultati delle indagini dei carabinieri  dal 2013 ad oggi, sotto la guida della procura della repubblica, hanno condotto il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Marsala ad emettere un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, per Giacalone Matteo ( a destra in foto) , e degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico per Hortiz Mariza Hivilin Hernandez ( a sinistra in foto), in ordine ai reati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.

 

L’esecuzione dell’ordinanza ha portato anche al sequestro preventivo degli 8 immobili in cui veniva compiuta l’attività illecità, impedendo così la prosecuzione dell’attività criminale. 7 si trovano dislocati nel centro di Marsala e solo uno, invece, a Mazara del Vallo.

Redazione

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