MARSALA – Non sarebbe stato un gesto d’impeto, ma un omicidio che preparava da tempo. Angelo Reina meditava già da un po’ di far fuori la compagna Marisa Leo, fino a quando il pensiero si è concretizzato. La donna è stata uccisa a colpi di carabina calibro 22.
Questo è quanto emerge dalle indagini condotte dalla squadra mobile di Trapani.
Angelo Reina meditava da tempo l’uccisione
Reina, nelle ultime settimane, aveva noleggiato un’auto e a bordo i poliziotti hanno trovato altri proiettili della stessa arma utilizzata per uccidere Marisa Leo, così come scrive Repubblica.
Sarebbe stato lo stesso titolare dell’agenzia di noleggio a presentarsi davanti gli investigatori. Ma Reina aveva anche fatto pedinare l’ex compagna con un investigatore privato. L’uomo si è presentato spontaneamente in questura a Trapani.
Salma portata all’obitorio
“L’incarico peritale deve essere conferito” e “comunque la Procura non può e non vuole dare notizie sui primi esiti o su altro, trattandosi di atti di indagine“.
Così all’ANSA il procuratore capo di Marsala, Ferdinando Asaro, sull’autopsia sul corpo di Marisa Leo.
Secondo quanto si è appreso la salma è stata già trasferita ieri sera dal cimitero di Marsala all’obitorio della medicina legale di Palermo dove si terrà l’autopsia.
Il procuratore Asaro dovrebbe conferire l’incarico medico legale in giornata e l’autopsia, è l’ipotesi al momento accreditata, dovrebbe esser eseguita lunedì.