ALCAMO – I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Trapani hanno denunciato un soggetto che beneficiava del Reddito di Cittadinanza pur continuando a svolgere, in maniera del tutto abusiva, l’attività di manutenzione e riparazione di veicoli.
L’attività ispettiva svolta dalla Tenenza di Alcamo trae origine da uno dei quotidiani servizi di controllo economico del territorio, durante il quale i finanzieri hanno individuato una proprietà immersa nelle campagne di Calatafimi Segesta, evidentemente disabitata, ma interamente adibita ad autofficina, come dimostravano le numerose strumentazioni e attrezzature presenti.
I successivi servizi di osservazione e controllo hanno permesso anche di rilevare la presenza, all’interno e nelle immediate adiacenze della proprietà, di auto ogni giorno diverse, appartenenti a soggetti residenti nel paese di Calatafimi. Dall’escussione del titolare dell’autoricambi, dove il meccanico abusivo si riforniva, è emerso che quest’ultimo era solito acquistare, con cadenza quasi settimanale, ricambi per diversi tipi di auto. Anche alcuni proprietari delle auto trovate, sentiti in atti, hanno confermato che nella zona si sapeva che il soggetto in questione svolgeva lavori di riparazione e manutenzione di veicoli.
Per il meccanico abusivo sono scattate sanzioni amministrative da 5mila a 15mila euro per aver svolto l’attività di autoriparatore in assenza delle necessarie autorizzazioni e comunicazioni preventive, previste dalla normativa di settore, e da 1.000 a 8mila euro per non aver istituito e tenuto i libri e i registri obbligatori. Per impedire la prosecuzione dell’attività, si è, inoltre, proceduto al sequestro amministrativo di tutte le attrezzature da lavoro.
Ulteriori e più mirati accertamenti, effettuati nei confronti del calatafimese, hanno permesso di scoprire poi che lo stesso, da novembre 2019, percepisce indebitamente, nella misura di 500 euro mensili, il Reddito di Cittadinanza, avendo attestato falsamente nella domanda di ammissione al beneficio, di essere “non occupato” pur conseguendo redditi da lavoro autonomo derivanti dall’esercizio abusivo dell’attività di meccanico.
Il soggetto è stato, dunque, denunciato all’autorità giudiziaria competente e la sua posizione segnalata all’INPS per la sospensione e revoca del beneficio, unitamente al recupero delle somme indebitamente percepite, a oggi pari a 6mila euro.
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