TRAPANI – Durante i suoi trent’anni di latitanza, Matteo Messina Denaro non si è sottoposto a interventi chirurgici solo in Spagna per problemi agli occhi. Il boss mafioso, morto il 25 settembre 2023 a 61 anni nel reparto detenuti dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila per un tumore al colon, ha infatti dichiarato di aver subìto altri due interventi in Italia, sempre utilizzando un’identità falsa.
La falsa identità di Matteo Messina Denaro
Messina Denaro è stato sepolto in forma privata due giorni dopo la sua morte, nel cimitero di Castelvetrano, suo paese natale. Tra le operazioni eseguite, una avvenne all’ospedale Abele Ajello di Mazara del Vallo e un’altra alla clinica La Maddalena di Palermo, dove si presentò sotto il falso nome di Andrea Bonafede, un geometra inesistente.
Nessun medico o sanitario ha mai denunciato di aver avuto in cura il boss.
Il silenzio
“L’omertà lo protegge da vivo e da morto”, ha dichiarato il pubblico ministero Gianluca De Leo della Direzione distrettuale antimafia di Palermo durante la requisitoria al processo contro Alfonso Tumbarello, il medico di base accusato di aver prescritto i certificati che consentirono al boss di accedere alle cure mediche.
In passato, Messina Denaro aveva affermato di essersi sottoposto anche a interventi per emorroidi e un’ernia. Tuttavia, restano aperti gli interrogativi su chi abbia eseguito questi interventi e dove siano stati effettuati. La “trafila sanitaria” del padrino è ancora oggetto di indagini.