ALCAMO – Personale della Dia ha effettuato una perquisizione nell’ufficio anagrafe del Comune di Alcamo, situato nella provincia di Trapani, ma la notizia è diventata pubblica solo ieri.
Durante la perquisizione, gli investigatori hanno acquisito alcuni cartellini di carte di identità, ovvero i documenti che rimangono al Comune dopo l’emissione delle tessere di identificazione.
Non ci sono conferme ufficiali da parte degli inquirenti, ma si vocifera che la perquisizione potrebbe essere correlata alle indagini sulla latitanza del boss Matteo Messina Denaro.
Nell’ultimo nascondiglio del boss arrestato il 16 gennaio, sono state trovate 5 carte di identità intestate a altrettanti incensurati, ancora in vita, che risiedono a Campobello di Mazara, luogo in cui si pensa che Messina Denaro si sia nascosto per gli ultimi tre anni. Il boss aveva anche molte fotografie con sé.
Gli inquirenti stanno cercando di scoprire l’origine dei documenti trovati nella casa del boss, come siano stati contraffatti e se vi siano eventuali complicità di coloro che si nascondono sotto falsi nomi o di impiegati degli uffici comunali che emettono le carte d’identità.
La latitanza di Matteo Messina Denaro
Come è noto, Matteo Messina Denaro è un boss mafioso italiano, considerato uno dei criminali più ricercati in Italia. È nato il 26 aprile 1962 a Castelvetrano, in provincia di Trapani, in Sicilia.
È stato associato alla famiglia mafiosa di Castelvetrano e successivamente è diventato un esponente di spicco della criminalità organizzata siciliana, nota come Cosa Nostra.
Messina Denaro è sfuggito alla polizia per 30 anni e si è nascosto in vari luoghi in Sicilia. È stato descritto come un uomo intelligente e astuto, che ha saputo evitare gli arresti utilizzando diverse identità – tra cui quella del geometra Bonafede – e facendo affidamento sulla sua vasta rete di contatti e alleati.
Nel corso degli anni sono state effettuate molte operazioni di polizia per catturare Messina Denaro, ma sono state tutte infruttuose.
La polizia ha cercato di localizzarlo utilizzando tecnologie avanzate, tra cui la sorveglianza elettronica e la geolocalizzazione, ma non è riuscita a prenderlo.
Nonostante l’arresto di molti dei suoi alleati e l’eliminazione della sua rete di supporto, Messina Denaro è riuscito a sfuggire alla polizia.
La sua latitanza è diventata un simbolo della sfida che la polizia italiana affronta quotidianamente per combattere la criminalità organizzata in Sicilia.
L’arresto: momento epocale
Gli sforzi per catturare Messina Denaro non si sono mai arrestati e la polizia non ha mai mollato la presa. Finalmente, la svolta: il 16 gennaio 2023 è stato arrestato.
In ogni caso, l’arresto di Messina Denaro rappresenta un grande successo per la polizia italiana e un passo importante verso la sconfitta della criminalità organizzata in Sicilia.