MARSALA – Durante gli ultimi tempi sia su Marsala che su Trapani, gli uomini della Polizia di Stato, si sono ritrovati più volte ad intervenire su numerosi episodi di “codice rosso“, in merito a violenze di genere.
I casi di violenza in questione
Il primo caso
Il 21 settembre il Commissariato di Pubblica Sicurezza di Marsala ha eseguito nei confronti di M.S., classe 1970, la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla moglie, la quale ha denunciato di essere stata vittima di continue persecuzioni, costringendola a mutare radicalmente le proprie abitudini di vita.
L’uomo, sottoposto alla misura di prevenzione dell’ammonimento del Questore di Trapani, con il quale veniva avvertito di astenersi da ulteriori comportamenti oppressivi e molesti in danno della donna, persistendo nella sua condotta con minacce e persecuzioni, veniva sottoposto alla prevista misura cautelare, con l’applicazione del braccialetto elettronico.
Il secondo caso
Il 26 ottobre si è proceduto al deferimento in stato di libertà di C.G., classe 1987, per il reato di minacce commesse ai danni della propria convivente, la quale, in occasione dell’ennesima lite avvenuta in casa propria, veniva gravemente e più volte minacciata di morte al punto tale da richiedere l’intervento della Polizia di Stato.
Il primo caso del 28 0ttobre
Il 28 ottobre, gli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza hanno proceduto all’arresto di G.F., classe 1991, colto nella flagranza del reato di maltrattamenti ai danni della propria moglie, fra l’altro in presenza dei figli minorenni; ella stremata dalla condotta abituale dell’uomo, fatta di episodi di violenza fisica e psicologica, decideva di sporgere querela nei confronti del marito; proprio così, mentre la donna si trovava nel Commissariato stesso, riceveva una chiamata del marito, il quale la minacciava ulteriormente, questa volta però in viva voce con testimonianza uditiva degli operatori di Polizia, motivo per cui, gli agenti hanno raggiunto l’uomo, prendendolo dalla sua abitazione e arrestandolo.
Il Gip di Marsala, su richiesta della Procura della Repubblica, condividendo pienamente l’impianto accusatorio della stessa, convalidava l’arresto in flagranza dell’indagato, applicando all’uomo la misura del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, con applicazione del braccialetto elettronico.
Il secondo caso del 28 ottobre
Sempre lo stesso giorno del caso precedente, gli agenti del Commissariato hanno eseguito la misura cautelare del divieto di avvicinamento con applicazione del braccialetto elettronico nei confronti di T.A., classe 1976, anche in questo caso per il reato di maltrattamenti in famiglia ai danni della propria moglie.
La donna stessa, dopo aver manifestato la volontà di troncare la relazione coniugale, a causa del fatto che subiva delle aggressioni, le quali provocavano a lei lesioni fisiche ed anche danni psicologici, con la testimonianza dei figli minori; dopodiché la donna si è rivolta agli uffici della Polizia di Stato, a seguito dell’ennesimo episodio in occasione del quale veniva minacciata di morte e aggredita con calci e pugni.
Gli agenti, dopo aver raccolto la querela, provvedevano al collocamento della vittima e dei suoi figli in una comunità protetta.
Il caso del 2 novembre
Il 2 novembre, il pregiudicato M.E., classe 1989, è stato deferito per il reato di maltrattamenti in famiglia commessi ai danni di una donna stanca di vessazioni, principalmente di natura psicologica, subite proprio dal convivente.