MARSALA – Per contrastare i frequenti episodi di risse e aggressioni legati alla malamovida notturna nel centro di Marsala, il sindaco Massimo Grillo ha firmato un’ordinanza che introduce nuove restrizioni.
Il provvedimento, immediatamente esecutivo, prevede limitazioni alla vendita e al consumo di alcolici, oltre a nuove regole per la diffusione musicale nei locali pubblici.
Obiettivi: quiete pubblica e sicurezza urbana
Secondo quanto comunicato dal Comune, l’iniziativa nasce dalla volontà di garantire decoro e vivibilità nel centro cittadino, mirando a due obiettivi principali:
- tutelare la quiete pubblica, spesso disturbata dalla movida rumorosa;
- prevenire comportamenti violenti, spesso legati all’abuso di alcol.
L’ordinanza resterà in vigore fino all’approvazione del nuovo regolamento comunale, già deliberato dalla giunta e in attesa del via libera da parte del Consiglio.
Stop ad alcol e superalcolici dalle 23 alle 6
Il cuore della nuova misura riguarda il divieto di vendita, somministrazione, detenzione e consumo di alcolici e superalcolici in luoghi pubblici, a partire dalle ore 23 fino alle 6 del mattino seguente.
Il divieto si applica a:
- attività di somministrazione di cibo e bevande, anche in forma temporanea, ambulante o itinerante;
- circoli privati;
- esercizi artigianali e commerciali;
- distributori automatici.
Fanno eccezione i locali e gli spazi pubblici regolarmente autorizzati e occupati, dove il consumo resta consentito.
Musica ammessa solo fino all’una di notte
L’ordinanza regola anche la diffusione sonora nei locali pubblici. La musica, sia all’interno che all’esterno degli esercizi, sarà consentita:
- tutti i giorni della settimana, compresi festivi e prefestivi;
- fino alle ore 1:00 di notte.
Dalle 1:00 alle 9:00 del mattino è vietata qualsiasi forma di diffusione musicale, a prescindere dal mezzo utilizzato e dal luogo, sia esso al chiuso o all’aperto.
Sanzioni per i trasgressori
Le violazioni delle disposizioni saranno soggette a sanzioni progressive, che potranno arrivare fino alla sospensione della licenza e, nei casi più gravi, alla revoca della concessione del suolo pubblico.