TRAPANI – Confiscati beni per circa sei milioni di euro ai danni di Nicolò Clemente, un imprenditore edile ritenuto vicino al clan mafioso di Castelvetrano con a capo il boss Matteo Messina Denaro.
Il provvedimento è stato eseguito dalla Direzione Investigativa Antimafia a seguito di emissione da parte del Tribunale di Trapani.
Nicolò Clemente è stato individuato, anche sulla scorta delle dichiarazioni rese da alcuni collaboratori di giustizia, “come espressione del sodalizio mafioso di Castelvetrano con il quale sarebbe riuscito ad imporsi nel tessuto economico locale“.
Nel luglio 2018 è stato sottoposto a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Palermo, a seguito della quale è stato condannato, in via definitiva, alla pena di 15 anni di reclusione per associazione di tipo mafioso.
Con il provvedimento eseguito dalla D.I.A. è stata inoltre applicata la sorveglianza speciale, con obbligo di soggiorno nel Comune di residenza o di dimora abituale per tre anni, nonché la confisca dell’intero capitale sociale e del complesso aziendale di due imprese attive nella produzione e nel commercio di conglomerati cementizi e dei lavori edili in genere, 35 beni immobili e 32 beni mobili, per un valore stimato di circa 6 milioni di euro.
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