MAZARA DEL VALLO – “L’intero percorso sanitario di Matteo Messina Denaro presso l’ospedale di Mazara del Vallo è stato connotato da straordinaria rapidità ed efficienza“. Lo scrive il gip di Palermo nella motivazione della sentenza con cui ha condannato a 8 anni Cosimo Leone. Quest’ultimo tecnico radiologo accusato di favoreggiamento.
“Non soltanto – continua – con riguardo alla tempistica del ricovero. Ma anche alla effettuazione della tac, originariamente programmata per il 20 novembre, ma poi anticipata dapprima al 17 novembre e poi al giorno 10 novembre“.
Sanità vip per Matteo Messina Denaro
Nello stesso processo fu condannato a 10 anni anche l’architetto Massimo Gentile che avrebbe prestato la sua identità al latitante. L’accusa in aula fu sostenuta dal pm Gianluca De Leo.
Tra la diagnosi di tumore al colon, malattia che poi lo ucciderà, fatta il 4 novembre del 2020, e il ricovero, passarono infatti solo 5 giorni. E dal ricovero alla effettuazione della Tac, grazie al cambio di turno chiesto da Leone, solo un giorno. Il 13 novembre infine il boss venne operato all’ospedale di Mazara.
Il telefono “pulito”
Oltre ad aiutarlo nell’accorciare i tempi sanitari, Leone – come risulta dai dati del traffico telefonico – fece avere al capomafia un telefono cellulare e una scheda telefonica ‘pulita’. Il tutto per consentirgli di avere un canale di comunicazione verso l’esterno. “In un momento assai delicato, non solo per lo stato di salute del latitante, ma per l’intero assetto e per gli equilibri interni di ‘Cosa Nostra“, scrive il gip.