TRAPANI – Si è concluso il processo di Giovanni Lo Sciuto in merito al suo coinvolgimento nell’inchiesta Artemisia. Arriva il verdetto: l’ex deputato regionale di Forza Italia dovrà scontare 12 anni in carcere.
Lo scorso marzo il pm Sara Morri aveva chiesto 14 anni.
Giovanni Lo Sciuto a capo della “Loggia Hypsas”
I carabinieri di Trapani, nel marzo 2019, hanno arrestato 10 individui e ristrettone ai domiciliari 17. L’operazione concerne presunti casi di corruzione e l’esistenza di una loggia massonica segreta nel Trapanese – la cosiddetta Loggia Hypsas – di cui era a capo proprio Lo Sciuto.
Secondo le prime indagini, obiettivo della loggia era condizionare la vita politica e amministrativa del Trapanese. Ricostruzione non accolta dai giudici, escludendo l’associazione massonica con finalità illecite.
Al centro del procedimento i presunti scambi di favori e informazioni riservate tra l’ex deputato e alcuni membri delle Forze dell’Ordine, in cambio di assunzioni e vantaggi economici. Le difese hanno annunciato l’intenzione di ricorrere in appello, mentre la Procura valuterà eventuali impugnazioni dopo il deposito delle motivazioni.
Severe condanne per gli imputati
L’operazione Artemisia ha portato ad altre condanne altrettanto pesanti. Tra queste, quella a Paolo Genco: 8 anni per il presidente dell’ente di formazione professionale Anfe. Pene comprese tra 4 e 7 anni sono stati inflitti a diversi esponenti del mondo politico e istituzionale. Sei anni per:
- Giuseppe Angileri;
- Salvatore Passanante;
- Salvatore Virgilio;
- Vincenzo Giammarinaro.
E ancora, 7 anni per Salvatore Giacobbe e Rosario Orlando – oltre a 4 anni per Isidoro Calcara. Barlume di luce per 6 imputati, che sono stati assolti: tra questi figurano Felice Errante, ex sindaco di Castelvetrano, il commercialista Gaspare Magro, Luciano Perricone e Tommaso Geraci.