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TRAPANI – Per assicurare i servizi di scorta e di trasferimento dei detenuti, a Trapani, gli agenti di Polizia penitenziaria devono mettere mano al portafoglio.
“È inaccettabile che un lavoratore della Polizia penitenziaria debba mettere i soldi di tasca propria per assolvere a un servizio dello Stato”.
Le parole di Alessandro Liparoti, responsabile Provinciale della UilPa Polizia penitenziaria per il personale del Nucleo Operativo Traduzioni e Piantonamenti di Trapani, in merito al ritardo biblico nel pagamento dei servizi di missione espletate dal personale in servizio al Cerulli.
“Al personale non risultano corrisposte le somme dei servizi espletati nei mesi di gennaio, febbraio, marzo e aprile di quest’anno – dichiara Liparoti – e lo stesso, non riceve né gli anticipi previsti dalla legge e neppure i saldi. Noi continuiamo a garantire il servizio, perché non possiamo fermarci per legge, giacche il nostro è un compito di polizia con un alta specializzazione, dove la velocità e la competenza non possono subire scioperi o altre forme sostitutive”.
“Però non è giusto – conclude il sindacalista – non vedersi riconosciute le somme che sono regolarmente nella disponibilità dell’amministrazione, per questo che non vogliamo pensare che solo perché non entrano nelle tasca di chi li amministra, le stesse possano subire questi inaccettabili ritardi”.
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