TRAPANI – Proseguono i controlli disposti dal comando provinciale della Guardia di Finanza di Trapani a opera di tutti i reparti dipendenti della provincia, in concorso con le altre forze di polizia e in attuazione delle misure disposte dall‘autorità di governo per contenere la diffusione del Coronavirus.
Parallelamente sono eseguiti molteplici controlli orientati a individuare, anche sulla base di segnalazioni provenienti dalla cittadinanza al numero di pubblica utilità 117, eventuali violazioni riguardanti la disciplina sulla pubblicità dei prezzi e a reprimere manovre speculative sui prezzi (costituenti il reato previsto dall‘art. 501 bis del Codice Penale) ovvero frodi nell’esercizio del commercio (art. 515 del Codice Penale).
In tale ambito, i finanzieri del gruppo Trapani hanno individuato una piccola impresa commerciale con sede in Trapani, attiva nel commercio al dettaglio di ferramenta e nel taglio e piallatura del legno, con annesso laboratorio al cui interno è stato rinvenuto materiale (elastici e pezzi di stoffa di vario colore) comprovante la produzione abusiva di mascherine protettive, realizzate artigianalmente e confezionate in generiche buste per alimenti, non sterilizzate e chiuse mediante semplice spillatura.
All‘interno del negozio, pronte per la vendita, sono state trovate e sequestrate 211 mascherine di vario colore, di cui 102 imbustate anche insieme ad altrettante paia di guanti in lattice.
La riprova della diretta produzione si ricavava anche dall‘assenza di fatture di acquisto o altra documentazione contabile idonea ad attestarne la provenienza e la conformità alle vigenti disposizioni in materia sanitaria.
Le confezioni contenenti una mascherina con un paio di guanti erano rivendute al prezzo di 15 euro cadauna, se il cliente richiedeva lo scontrino (ora denominato “documento commerciale”), e al prezzo di 10 euro, se il cliente non chiedeva scontrino, come accertato sia con preventiva attività di intelligence sia nell’immediatezza dell‘intervento palese, all‘atto del quale è stato fermato un giovane cliente che aveva infatti appena acquistato una confezione (con una mascherina e un paio di guanti) al prezzo di 10 euro senza che gli fosse stato rilasciato il documento commerciale.
La totale irregolarità di tali prodotti è comprovata dall‘assenza, sulle relative confezioni, di indicazioni concernenti la denominazione legale o merceologica del prodotto, il nome o marchio del produttore, i materiali impiegati, l‘eventuale presenza di materiali o sostanze che possono arrecare danno all‘uomo, alle cose o all‘ambiente, e infine la stessa destinazione d’uso.
Il titolare dell‘impresa è stato denunciato per il reato di frode nell‘esercizio del commercio, previsto e punito dall‘art. 515 del Codice Penale.
Negli scorsi giorni sono stati denunciati per il reato di cui all‘articolo 650 del Codice Penale diversi commercianti ambulanti in forma itinerante di frutta e verdure e di prodotti ittici.
Fonte foto: Federica Brena