Carenze di personale, straordinari non retribuiti e problemi di sicurezza: personale del Parco archeologico di Selinunte sul piede di guerra

TRAPANI – Gravi carenze di personale, aree non custodite, lunghissimi ritardi nei pagamenti di indennità arretrate. Per questi motivi il personale del Parco archeologico di Selinunte addetto alla fruizione, alla tutela e alla vigilanza del sito è “sul piede di guerra”.

I sindacati Cobas-Codir, Sadirs, Siad, Uil Fpl, Cisl e Cgil spiegano che i dipendenti non hanno dato adesione allo sforamento del limite di un terzo dei festivi che possono essere lavorati in un anno e non accettano di svolgere straordinari. I problemi, spiegano i sindacati, vanno avanti da tempo e si sarebbero acuiti a causa della mancanza di dialogo da parte del direttore Caruso. Inoltre, i custodi lamentano la mancata retribuzione dello straordinario effettuato negli ultimi sette anni, sia durante le programmazioni estive come “Teatri di pietra” sia in occasione di vari eventi organizzati da privati.

I sindacalisti hanno rivelato che la direzione, pur essendo a conoscenza del mancato adempimento economico a danno dei dipendenti, continua a non tutelarli, arrivando a concedere autorizzazioni a terzi per eventi, senza prevedere servizio di fruizione e tutela”. Inoltre aggiungono che “in più occasioni il direttore Caruso ha imposto al personale del turno di notte di allontanarsi dalla propria postazione, al baglio Florio, per sorvegliare l’area dell’ingresso principale e la zona dove era in corso la manifestazione”. Da qui una situazione di pericolo per il sito.

“La Direzione da tempo ha ridotto le unità di personale notturno da 4 a 3, concentrando la presenza al baglio Florio. Pertanto, nelle ore notturne, le zone di Acropoli e Malophoros risultano incustodite. Quest’ultima zona è priva di sorveglianza anche nelle ore diurne per effetto dei numerosi pensionamenti e per l’apertura della biglietteria all’ingresso Triscina. Questa biglietteria è stata attivata a gennaio, prevedendo di integrare il personale con i dipendenti comunali. Questo potenziamento, però, non viene attuato da due mesi per cui è stato sottratto altro personale dal servizio giornaliero del parco, già in sofferenza”: con queste parole i sindacati hanno spiegato lo stato del parco, che necessita urgentemente di maggiori misure di sicurezza.

I problemi non mancano neanche alle Cave di Cusa, dove è stato ridotto il personale senza contrattazione sindacale e senza valutare rischi per i dipendenti.  “La recinzione di questo sito è inesistente e chiunque può accedere. Tra l’altro sono presenti molte sterpaglie e il personale a causa di un incendio ha dovuto allontanarsi velocemente”: è stata questa la denuncia alle autorità effettuata per richiedere un intervento immediato.

La scorsa estate i sindacati avevano chiesto di discutere con la direzione il problema della carenza di personale e l’organizzazione di turni e uffici, ma la richiesta sarebbe stata ignorata. “La mancanza di dialogo – dicono i sindacati – pesa molto sul personale sempre disponibile e pronto alla collaborazione. Per cui senza questa disponibilità, il personale non sforerà un terzo dei festivi e non effettuerà straordinario”.

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