Blitz contro il clan di Messina Denaro: 16 arresti, tra loro una comparsa di “Agrodolce”. LE FOTO

TRAPANI – Un’operazione antimafia condotta dai carabinieri del Ros e del comando provinciale di Trapani nei confronti del clan capeggiato dal boss, superlatitante, Matteo Messina Denaro è in corso da stamattina.

Gli investigatori stanno eseguendo 16 ordini di custodia cautelare in carcere, emessi su richiesta della procura distrettuale antimafia di Palermo, per associazione di tipo mafioso, estorsione, rapina pluriaggravata, sequestro di persona e altri reati aggravati dalle finalità mafiose.

Le indagini hanno confermato il ruolo di vertice di Messina Denaro nella provincia di Trapani per il controllo di interessi illeciti molto diversificati, e i suoi legami con le cosche di Palermo, specie con il mandamento di Brancaccio storicamente guidato dai fratelli Giuseppe e Filippo Graviano.

I carabinieri del Ros hanno tratto in arresto Girolamo Bellomo – 37enne e nipote acquisito dell’inafferrabile Messina Denaro -, marito di Lorenza Guttadauro, avvocato penalista.

Girolamo Bellomo

Bellomo è stato recentemente in Francia e secondo il procuratore aggiunto Teresa Principato e i sostituti Maurizio Agnello e Carlo Marzella l’uomo sarebbe l’ultimo ambasciatore di Matteo Messina Denaro, in quanto dopo gli arresti del cognato Francesco Guttadauro e Patrizia Messina Denaro avrebbe mandato avanti gli affari della famiglia.

Fabrizio Messina Denaro

Gli uomini del Ros stanno cercando nell’abitazione di Bellomo qualche indizio che possa metterli sulle tracce del numero unno dei latitanti, ma sinora è emerso soltanto qualche pizzino e qualche traccia – poco utile – siu Skype.

Altri uomini del Ros hanno poi fatto irruzione a Castelvetrano, la città del boss. Sono state arrestate 15 persone collegate a Bellomo le quali avrebbero organizzato un’ingente rapina per il sostentamento dI Messina Denaro.

Tra questi vi è un elettrauto che controllava se nelle vetture del boss ci fossero microspie; un dipendente della Motorizzazione civile di Trapani che verificava le targhe sospette. Ad aprire qualche pista investigativa è stato un insospettabile: una comparsa della soap opera della Rai “Agrodolce”, girata in Sicilia, Salvatore Lo Piparo, che sarebbe affiliato al clan di Bagheria, da sempre vicino a Messina Denaro.

“Vi potrà sembrare strano – ha raccontato qualche settimana fa, quando ha deciso di collaborare con la giustizia dopo l’ultimo arresto – ma io ho fatto proprio la parte di un poliziotto in Agrodolce, andate a vedere; e fui incaricato di andare a procurare delle pettorine con su scritto ‘Polizia’: servivano per la rapina a un corriere”.